Che la festa abbia inizio

Il ventunesimo festival della castagna è cominciato questo fine settimana. Il Pretorio di Vicosoprano e Soglio meta di turisti e buongustai.
01.10.2025
3 min
Un cesto di vimini con un libro di cucina dedicato alla castagna; decorato con un guirlanda di fiori colorati. Sullo sfondo si vede un tavolo in legno e un ambiente rustico.
Decorazioni al Pretorio e presentazione di una pubblicazione del 2025.
© Donatella Rivoir

Il ventunesimo Festival della castagna ha ufficialmente preso il via sabato 27 settembre a Vicosoprano. Nonostante la pioggia molte persone hanno sperimentato piatti e bevande a base del piccolo frutto e l’intero Pretorio è stato allietato dalle esibizioni preparate dai docenti e dalle allieve della Scuola di Musica Bregaglia per l'occasione. Nel pomeriggio c'è stata la presentazione di “Castegna, molto più che marroni” risultato editoriale della collaborazione tra Bet, associazione castanicoltori e Hotel Palazzo Salis.

Per la casa editrice tedesca LandLiebe Catherine Michael e Riccardo Cicognani hanno raccolto e presentato ricette accompagnate da istantanee sulla Valle e reportage sulla castanicoltura. Secondo Eli Müller, direttrice di Bregaglia Engadin Turismo, la castagna è a pieno titolo rappresentativa della Bregaglia, è parte della sua tradizione e alla base del turismo e dei prodotti che la Bregaglia offre. Per gli autori e produttori del libro il testo cartaceo susciterà nel modo migliore interesse per il lavoro legato alla castagna e per i prodotti finali rimanendo nel tempo solido e stabile contro la toccata e fuga dei social. Allo stesso modo ricorda Stefano Barbusca, mediando la presentazione, il turismo ideale per la Valle è di eventi lungo tutto l'arco dell'anno per affluenze discrete, non turismo di massa; così gli ospiti possono essere accolti in strutture ricettive di piccole dimensioni senza stravolgere i paesi con eventi mastodontici.

Domenica 28 settembre è giunta come un regalo: il sole è tornato e a Soglio ha fatto sfoggio di sé benedicendo il culto nella chiesa di S. Lorenzo, il pranzo medievale alla Stüa Granda e la conferenza a La Soglina. In collaborazione con il gruppo Florio-Soglio il raffinatissimo pranzo e la relazione di Marianna Iannaccone hanno trasportato i presenti nel sedicesimo secolo tra congiure di corte e il grande fermento culturale di uomini in fuga lungo tutta Europa. In una serratissima conferenza, ricca di informazioni storiche e scorci di vita e consuetudini di 500 anni fa, la studiosa ha proposto agli ascoltatori una strada nuova per la critica letteraria shakespeariana. Le opere di William Shakespeare, così come la produzione di tutti gli autori che hanno fatto la storia del teatro, erano frutto del fuoco sacro dell'arte, partendo però spesso dalla rielaborazione di opere altrui. Sembrerebbe il caso della sua prima composizione: “Pene d'amor perdute”. Troppe le similitudini con il “Candelaio” scritto da Giordano Bruno in dialetto campano e toscano: è molto probabile che John Florio, tra le massime figure di letterato di lingua italiana in Inghilterra in quegli anni, abbia collaborato con il genio di Stratford on Avon rendendogli accessibili tutti i giochi di parole e i termini dialettali italiani.

Un fine settimana dunque lieto con momenti di svago, gioie per il palato e qualche tassello in più per la comprensione di un tempo lontano le cui glorie sono dovute anche ad un ragazzo a spasso per Soglio.

Per il calendario dei prossimi eventi legati al Festival della castagna si consulti www.festivaldellacastagna.ch