Davanti al Pretorio alcune persone esprimono il loro parere sulla colpevolezza o meno della condannata e rivelano l’insicurezza e l’incredulità dei cittadini. C'è chi pensa che Anin non sia abbastanza forte nella sua fede e chi si rammarica che sia riformata, temendo che questo fatto metta in dubbio la nuova “cretta”.
Nella sentenza letta dal notaio si vede la fantasia che i giudici e gli accusatori avevano nell’interrogare le persone sotto tortura.
Per accorciare i tormenti quasi tutti gli accusati finivano per ammettere azioni mai commesse ed accettare colpe non esistenti. Inoltre erano spinti a fare nomi di persone presenti durante i “barlott”, ossia i balli delle streghe con il diavolo, di conseguenza altre persone erano arrestate ed eventualmente condannate a morte.