Il giudice è venuto a trovare Anin nella cella per dirle di prepararsi, perché tra un’ora sarà condotta a Cudin, dove la sentenza di morte verrà eseguita e le annuncia la visita del parroco a cui potrà svelare i suoi ultimi desideri.
Anin riflette ad alta voce sulla sua sorte, ricorda i suoi cari e le preghiere imparate nella sua infanzia; pensa alle quelle amiche che sembravano essere felici di vederla condannata. Poi si chiede se Iddio la perdonerà per aver ammesso azioni non commesse, in modo da evitare di essere torturata ancora più a lungo.
Quando la voce dall’Alto le dice di essere perdonata, il suo cuore si alleggerisce e lei si sente pronta a morire.
