Il "Sogno Americano" invade il Salone del Centro Giacometti

Per la prima volta la rassegna musicale Musica e Natura ha scelto il Salone Giacometti, e per l’occasione è stato presentato un concerto davvero speciale dal titolo “Il Sogno Americano".
17.10.2025
2 min
Tre musicisti applauditi sul palco, sorridenti e in piedi con le mani alzate. Due di loro tengono strumenti musicali: una violoncellista con il suo violoncello e un chitarrista con la chitarra. Il pubblico di spalle è visibile, immerso nell'atmosfera di un concerto intimo.

Sabato undici ottobre a Stampa si è tenuto l’ultimo appuntamento di Musica e Natura. Per la prima volta la rassegna musicale, ha scelto il Salone Giacometti, e per l’occasione  è stato presentato un concerto davvero speciale dal titolo “Il Sogno Americano”. Concerto che ha visto protagonisti Marcella Schiavelli al violoncello, Roberto Porroni alla chitarra e il ballerino di tip tap Luca Spadaro.

Gli artisti hanno portato i presenti negli ambienti della prima metà del secolo passato in America. L’America negli anni venti conobbe un importante periodo di prosperità, si lasciava alle spalle la prima guerra mondiale che permise l’inizio di un periodo caratterizzato da uno sfrenato ottimismo verso il mondo, che portò ad approcciare alla vita in modo molto positivo, questo portò ad una fioritura artistica e soprattutto musicale.

Questi anni sono diventati famosi come “I ruggenti anni Venti”, perché tutto veniva portato ad un livello di ritmo e di intensità di vita che non si era mai conosciuto prima. In questo ambiente si sviluppò la grande arte di George Gershwin che compose all’inizio soprattutto dei brani per voce e pianoforte e poi si dedicò a quello che chiamava jazz sinfonico.

Il concerto nella sua prima parte ha ripercorso la produzione di Gershwin che possiamo definire la più intimistica dei Song. Dopo George Gershwin i due musicisti, con la presenza del apprezzatissimo ballerino di tip tap, hanno fatto omaggio ad un altro musicista, cioè Cole Porter, il quale incarnò bene l’idea del "Sogno Americano" negli anni Cinquanta, anni che videro la ripartenza dopo la seconda guerra mondiale, un grande periodo in America per le arti e per la musica. In questo ambiente scrisse la sua musica Cole Porter, che produsse testi e musica molto semplici, ma estremamente molto funzionali a quello che Cole Porter voleva dire, dando un messaggio di amore, che diventò la struttura portante di tutte le sue canzoni.

A chiudere il programma "Over the Rainbow", colonna sonora del film Il mago di Oz, di Harold Arlen. Tutti testi sono stati rielaborati dal maestro Porroni, per il duo chitarra e violoncello.