Nel recente articolo sull'incontro a Maloja nell'ambito della prevenzione e promozione della salute per la terza età sono presenti alcune inesattezze. Come ampiamente descritto in un articolo scritto da Renato Tomassini, Melanie Rogantini offrirà un servizio psicologico e sociale a chiunque sia coinvolto in malattie complesse; dunque Avegnir sosterrà pazienti, parenti e persone care che stiano affrontando qualsivoglia malattia in qualunque fase questa sia.
Scuse anche a Irma Huber, non menzionata tra i volontari del gruppo di lavoro over 65 e a Anna Bisaz cui è stato storpiato il cognome.
Rebecca Tiberini, come i suoi collaboratori, si dedicano con grande attenzione al compito per cui si sono proposti, ciascuno seguendo i propri talenti. Vorrebbero contribuire ad una società in salute in special modo oltre i 65 anni. Ricavano informazioni preziose dai sondaggi inviati alla popolazione e dalle giornate come il 12 novembre in cui chi offre un servizio e chi ne beneficia si incontrano e si confrontano. Ad ogni indicazione delle persone a cui è dedicato il sondaggio corrisponde un adeguamento del servizio proposto; si è capita per esempio l'importanza della comunicazione scritta, consultabile a casa con una lettera, tramite bollettini dedicati alla terza età e presente nelle bacheche dei singoli paesi. Probabilmente l'attuale generazione anziana è l'ultima a vivere questa grande difficoltà con l'informatizzazione, dunque va tenuta presente. Le risposte ai questionari sono seriamente analizzate, anche per approfondire o riformulare diversamente in futuro. Le parole, con il loro carico di significato, sono delle porticine sull'idea che ciascuno ha di salute, dignità, esistenza.
L'idea di salute che il gruppo di lavoro ha come ideale si ispira alla concezione olistica: è una condizione in cui la persona gode non solo di salute fisica e mentale ma di una piena esistenza in grado di proseguire a riconoscersi attraverso passioni, relazioni e opinioni. Questo non può avvenire se si è impediti nei trasporti, nell'accesso ad eventi pubblici o a corsi, esclusi dai cambiamenti e dalle novità della Valle. Auspicando un sempre maggior coinvolgimento delle persone a cui si rivolge, il gruppo si rallegra delle proposte che di volta in volta giungono da chi vive in Bregaglia, nato prima del 1960. Qualcuno suggerisce assistenza per i lavori della terra e dei suoi frutti: dall'orto alla raccolta delle castagne. Chi apprezzerebbe un aiuto a portare a spasso il cane, un passaggio in biblioteca o la consegna e la lettura di libri e riviste. Magari si potrebbe organizzare una compagnia per permettere ai familiari di assentarsi in caso serva assistenza continua. Sicuramente va rafforzata e diffusa la possibilità di interazione, non solo in circoli o cerchie familiari ma per chiunque si trova in una condizione per cui un raffreddore o un guasto domestico possono creare in breve l'isolamento. Quanti stanno bene oggi potrebbero averne bisogno domani. Verso la prevenzione, dunque e verso una condivisione del tempo e delle forze.
Non può che far bene a tutti: a chi ha da offrire e a chi ha bisogno e non vorrebbe chiedere.
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