Il luogo dove bisogna stare

Resoconto dalla Piazza del Mondo di Trieste. Arrivano a piedi, e spesso vengono picchiati e maltrattati dalle polizie dei diversi stati che attraversano.
18.11.2025
2 min
Gruppo di persone sorridenti riunite in un parco di notte, con scatole e attrezzature da campo. Alcuni indossano giacche e abbigliamento sportivo, mentre altri posano in modo informale. Sullo sfondo, illuminazioni urbane

Ad inizio novembre, insieme ad un gruppo di Chiavenna, mi sono recato a Trieste, per portare sostegno alle persone migranti che arrivano dopo un lungo viaggio sulla Rotta Balcanica. Arrivano da paesi come Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Egitto, Siria, Palestina e Nepal.

Arrivano a piedi, e spesso vengono picchiati e maltrattati dalle polizie dei diversi stati che attraversano. Arrivano con molti bisogni di prima necessità da soddisfare e l’associazione Linea d’Ombra da diversi anni li incontra ogni sera, per portare loro cura. Cura che sta nel medicare le ferite ai piedi e al corpo che il viaggio e i maltrattamenti subiti lungo questo hanno lasciato, cura che sta nel dare loro abiti, coperte e sacchi a pelo, cura che sta nel servire loro un piatto caldo al giorno, grazie al circuito di gruppi di volontari che vengono chiamati i Fornelli Resistenti, noi siamo uno di loro.

Al di là di ogni opinione personale che potrebbe essere frutto di idealismi e paure preconfezionate; l’esperienza di essere presenti nel mezzo di questa piazza, di approssimarsi allo straniero per restituirgli una parte di quel sogno che ha alimentato il suo lungo viaggio, è difficilmente descrivibile per quanto intensa. È pura vita, speranza, gioia, riconoscenza, compassione.

Questa Piazza è come dice Gian Andrea Franchi, che ha dato vita a questo spazio di incontro insieme a sua moglie Lorena Fornasir, il luogo dove bisogna stare, dove poche ore rendono vani tutti gli stereotipi sul migrante, stereotipi che vengono spazzati via da certi sguardi, dalla forza di volontà, dalla speranza e dalla gioia. É un’energia che non si ferma innalzando i confini, ma che chiede di essere accolta ed integrata nel nostro occidente. Occidente che come sappiamo tutti ha un assoluto bisogno di questa energia per stare in piedi.

Infine a nome di tutto il gruppo, tengo a ringraziare quanti hanno concesso donazioni in denaro, abiti e coperte. A fine gennaio probabilmente il gruppo partirà nuovamente, chi è interessato a dare una mano per la raccolta aiuti o vuole prendere parte al viaggio o donare vestiti, sacchi a pelo, coperte o denaro può contattarmi al numero 078 712 73 65 o mail: renato.tomassini@outlook.com