Dopo l'AperoRosa, il 12 novembre è stato il turno degli uomini per affrontare il tema della prevenzione. La dottoressa Magnini ci tiene sempre a specificare che salute non significa assenza di malattia bensì pieno benessere fisico, mentale e sociale. Intenzionalmente, dunque, non parla di farmaci, ma di ciò che consapevolmente e responsabilmente ciascuno può innescare per una buona qualità della vita, genetica permettendo.
La serata mira a mettere in guardia dalle più diffuse cause di malattia; essere informati è fondamentale, senza ossessioni, paure o autopunizione. Abbracciare uno stile di vita attivo, ricco di legami e a contatto con la natura è una buona idea fin da piccoli, prima di ritrovarsi a dover seguire dei cambiamenti imposti all'aggravamento della salute. Ci si può prendere cura di sé in modo assolutamente entusiasmante, senza pensare che per vivere in modo sano si debbano fare solo sacrifici. L'importante è, come spesso, l'equilibrio.
Lunedì 17 e mercoledì 19 gli interessati hanno potuto controllare il proprio stato di salute con Gloria Clalüna per l'ambito alimentare e con Maria Magnini tramite ecocolordoppler e un'indagine generale.
Spiega la dottoressa che è necessario badare al proprio fisico così come alla totalità della nostra esistenza: preoccupazioni o gratificazioni, stress, ritmi di lavoro, responsabilità e legami interpersonali appaganti contribuiscono e influenzano il nostro benessere.
Tra i nemici da cui guardarsi, le malattie vascolari e la sindrome metabolica. Le prime, tra le più letali al mondo insieme al cancro, possono riguardare il cuore, il cervello, gli arti, i reni, il pene o le vertebre e sono individuabili tramite l'ecocolordoppler. La seconda è più infida e spesso non è riconosciuta perché data da una serie di fattori che influiscono negativamente l'uno sull'altro: trattati singolarmente, i disturbi possono essere presi sottogamba o minimizzati, nascondendo l'iceberg sotto la sua punta, pronto ad esplodere da un momento all'altro.
Una buona alimentazione, che prediliga frutta, verdura, pesce e cibo integrale agli ingredienti ad alto indice glicemico, garantisce l'apporto di vitamina D e impedisce la carenza di acido folico, da cui l'impossibilità di trattenere l'importante vitamina B 12.
È una catena virtuosa che da sola può far funzionare meglio il corpo. Da un fisico provato, affaticato e pingue, al contrario, possono derivare diverse gravi alterazioni, sempre più difficili da recuperare. È molto delicato intervenire in età avanzata su tutto ciò che ruota attorno al cibo perché si deve rimettere in gioco stile di vita e cultura alimentare. Possono essere coinvolte delle compensazioni e modificando il corpo si deve affrontare anche la propria immagine corporea; tuttavia è essenziale, per evitare l'insorgenza di tumori ormono-dipendenti e per progettare un'esistenza fatta di autonomia e di gratificazione.
Un primo semplice passo è praticare dell'attività fisica che, già da sola, si prenderà cura meglio di qualsiasi medicina del fisico e della psiche, aumentando le connessioni tra le cellule cerebrali e diminuendo le probabilità della demenza.
A seguire un colorato buffet, perché dobbiamo ricordarci che tutti i sensi sono coinvolti alimentandoci.