Val Bregaglia Trail 2025

La nona edizione del Val Bregaglia Trail ha portato in Valchiavenna oltre duecento mountain runner da tutto il mondo, confermandosi appuntamento di rilievo nel panorama internazionale del trail running.
13.10.2025
2 min
Due corridori competono lungo un sentiero di montagna. Una cascata scorre a destra e un tunnel di roccia si trova a sinistra. Un corridore indossa una maglietta bianca con il numero 13, mentre l'altro è in una maglietta rossa.
© D_Vaninetti / Davide_Vaninetti

A imporsi sui venticinque chilometri di gara, con 1000 metri di dislivello positivo, sono stati Lengem Lolkurraru, keniano, e Beatrice Bianchi, atleta italiana. Entrambi hanno dominato un percorso spettacolare e tecnico, che ha attraversato la Val Bregaglia in tutta la sua lunghezza.

La partenza, da Promontogno ha subito messo alla prova gli atleti con una salita fino a Soglio. In questa prima fase Vivien Bonzi era al comando, ma nella discesa verso valle ha lasciato spazio alla compagna di squadra Beatrice Bianchi, abile discesista, che ha poi mantenuto la leadership fino al traguardo.

Il tracciato ha quindi attraversato i boschi del castagneto secolare di Castasegna, dove il silenzio era rotto solo dai passi degli atleti diretti verso Villa di Chiavenna. In campo maschile, Luca Merli (S.A. Valchiese) è stato superato dai keniani Abraham Ebenyo Ekwam e Kevin Kibet, che insieme al connazionale Lolkurraru hanno guidato la corsa fino alla fine.

Superato il confine italo-svizzero, il trio africano ha affrontato l’ultima salita verso Savogno, per poi lanciarsi nella lunga discesa di dieci chilometri tra Crana e Sant’Abbondio, fino alle cascate dell’Acquafraggia, è proseguito attraverso il nuovo tratto nel Parco delle Marmitte dei Giganti a Piuro, un museo naturale scolpito da ghiacci e torrenti, prima del traguardo in piazza Bertacchi, cuore di Chiavenna.

Il Val Bregaglia Trail 2025 si conferma così una competizione che va oltre lo sport, capace di raccontare attraverso i suoi sentieri la storia, la cultura e le leggende di queste valli di confine. Un’esperienza in cui natura e fatica si intrecciano, lasciando negli occhi e nel cuore di atleti e spettatori l’immagine più autentica della Valchiavenna.

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