A Coira si è tenuta la sessione di Gran Consiglio, sono stati due giorni di lavori che hanno visto in agenda diversi argomenti interessanti per il futuro del Cantone e per la sua popolazione. Un rappresentante in Gran Consiglio del grigione italiano è il bregagliotto Maurizio Michael che ho incontrato per fare una sintesi di questi due giorni. Ma prima di immergerci nella sessione ho colto l’occasione per chiedere una sua considerazione sul recente passo in avanti verso la realizzazione della nuova strada con galleria nel tratto stradale Maloja, Sils, Silvaplana.
“Per quanto riguarda la strada, - dichiara Maurizio Michael - c’è stato un comunicato rilasciato dal Governo, il quale ha informato dell’apertura della procedura di consultazione dell’Ufficio dello sviluppo del territorio, per l’adeguamento del piano direttore cantonale. Passo necessario per poter procedere con la progettazione. Piano direttore cantonale, che dovrà essere poi approvato dal Consiglio Federale. C’è stato un lavoro impegnativo pianificatorio per presentare questo concetto, il documento sarà pubblicato per un mese, periodo in cui ci sarà la possibilità di inoltrare le proprie prese di posizione e richieste. Questo dimostra che quanto dichiarato un anno fa, adesso trova anche applicazione nella pratica. Tutto questo è molto positivo, siamo nei tempi che erano stati indicati, che rimangono comunque lunghi”.
Uno dei primi argomenti che avete trattato è la revisione parziale della legge sulla Polizia del cantone dei Grigioni, ci può dire di cosa si tratta?
Questa revisione parziale, ha permesso di adeguare le possibilità di intervento della Polizia con le tecnologie disponibili, non c’è nulla di estremo, di diverso, ma è un adeguamento della legge a quelle che sono le possibilità, per permettere di essere più efficienti ed efficaci. Dall’altro lato per il Gran Consiglio è sempre stato importante tutelare la privacy delle persone. C’è l’obiettivo di mettere sotto lo stesso tetto degli interessi diversi, e questo sembra che in passato abbia funzionato molto bene. C’è stata pochissima discussione, il Gran Consiglio ha approvato all’unanimità. Il cambiamento permetterà alla Polizia di avere degli strumenti un po’ più incisivi per intervenire la dove ci sono dei problemi, misure di sorveglianza, ricerca automatizzata di veicoli sulla base della lettura automatica delle targhe. Sono dei cambiamenti che sono dovuti anche a decisioni prese da tribunali.
In una società che presenta una età media sempre più alta, con costi della sanità che lievitano di anno in anno, la revisione parziale della legge sulla promozione della cura degli ammalati e dell'assistenza alle persone anziane e bisognose di cure, sembra un passo per assecondare esigenze future della popolazione e sgravare in parte il lavoro dell’ente sanitario, immagino che il tema abbia provocato un’accesa discussione.
La proposta presentata introduce la possibilità di dare un contributo alle persone che si impegnano per la cura di familiari o persone vicine, bisognose di assistenza. Questi avranno la possibilità di avere un piccolo riconoscimento che va dai trecento franchi ai seicento franchi al mese. Ci sarà una procedura per il riconoscimento del contributo. C’è stata parecchia discussione che ha rispecchiato le posizioni politiche diverse, chi da un lato ritiene che sia giusto riconoscere un finanziamento, o un contributo alle persone che assistono familiari, o persone vicine e chi ritiene che sia un’attività di volontariato che deve rimanere tale. In più c’è la difficoltà di controllare cosa vien fatto, poi c’è il tema delle competenze che ha limiti, e alcuni la vedono come una distribuzione di risorse a pioggia per un’attività che in fondo appartiene alla sfera privata. Il problema è che la sanità costa sempre di più, costa al privato, ma costa anche allo Stato e qualsiasi misura che può intervenire prima che le istituzioni sanitarie debbano intervenire con le loro strutture e le loro organizzazioni, permette in fine una riduzione dei costi. C’è stata dunque una discussione si ideologica, ma non soltanto. La maggioranza ha approvato la legge. L’entrata in vigore sarà dal primo gennaio 2027. Il costo stimato è di 2.5 milioni di franchi all’anno. Somma stimata che per alcuni non sarà sufficiente a coprire i bisogni.
La decisione per un credito aggiuntivo al credito d'impegno quadro per la promozione di infrastrutture di rilevanza sistemica, cosa contempla e secondo lei puó rappresentare un’opportunità per le regioni periferiche?
A livello di legge sullo sviluppo territoriale, il Cantone, aveva in passato, creato un fondo per finanziamento di infrastrutture di rilevanza strategica (sistemica) soprattutto in un contesto di sviluppo turistico, questo fondo è stato utilizzato. Sulla base di un’analisi del lavoro sostenuto, rispondendo a un incarico proveniente dal Gran Consiglio, il Governo chiedeva di rialimentare questo fondo per il prossimo periodo con trentacinque milioni di franchi. Il Gran Consiglio ha approvato all’unanimità, perché alla fine ci si è resi conto dell’importanza di questa possibilità di finanziamento, che va ad aiutare anche le periferie, che hanno progetti importanti per il traino economico del territorio e che da sole forse non hanno la forza e il potenziale per realizzarle. Il Grigione italiano in passato è stato finanziato relativamente poco, con un finanziamento di 2 milioni per lo sviluppo della regione Bernina e Maloja. Per quanto riguarda la Bregaglia, di rilevanza sistemica potrebbe essere un investimento in infrastrutture di sviluppo nell’ambito della cultura, ad esempio.
Quale altro tema trattato ritiene degno di nota?
L’incarico di Censi, concernente l’attuazione della politica linguistica cantonale. Censi ha richiesto delle informazioni e segnalato degli ambiti nei quali c’è ancora da lavorare per assicurare l’uso delle lingue cantonali all’interno dell’amministrazione cantonale. L’intenzione era soprattutto quella di potenziare aspetti come la comunicazione nelle lingue cantonali e l’assunzione di persone di lingua italiana nell’amministrazione. Questo incarico è stato approvato all’unanimità dal Gran Consiglio, con parere favorevole del Governo. C’è stata un po’ di discussione, io ho notato che se in passato questi temi non interessavano proprio a tutti, piano piano l’aspetto cultura, lingua, plurilinguismo nel Cantone è un argomento che viene capito e che fa parte della realtà politica del Cantone.
Con i suoi colleghi ha preso parte ad una conferenza stampa per la presentazione del controprogetto sulla cancellazione del vitalizio dei membri del Governo. Ci può ricordare di cosa si parla?
La questione del vitalizio dei Consiglieri di Stato non riguarda direttamente i temi della sessione di ottobre. La scelta della data aveva piuttosto un carattere pratico. Essa ha permesso di riunire i presidenti dei partiti cantonali coinvolti come pure i rappresentanti dei media che erano tutti già impegnati a Coira nell’ambito della sessione. Il 30 novembre voteremo sull’iniziativa estrema dell’UDC che chiede l’abolizione del vitalizio per i Consiglieri di Stato. Tutti gli altri partiti si sono uniti e hanno deciso di lanciare una campagna informativa sostenendo il controprogetto del Gran Consiglio, una soluzione equa e ragionevole.
Presenti al tavolo i presidenti dei partiti cantonali PS, Centro, Liberali, Verdi liberali, Verdi. Abbiamo presentato il controprogetto, che prevede l’abolizione del vitalizio, già approvata in precedenza dal Gran Consiglio, ma che contempla una retribuzione transitoria (prestazione transitoria) di al massimo tre anni e non oltre il pensionamento dopo la fine dell’incarico di Governo. I membri della maggiore istituzione cantonale possono essere in carica al massimo per dodici anni, dopo dei quali devono per forza terminare il mandato, e dopo questo periodo, per coloro che non hanno ancora raggiunto l’età di pensionamento, ci si ritrova a dover rientrare in un mondo del lavoro diverso da quello lasciato 12 anni prima.
Con questa prestazione transitoria di tre anni si vuole evitare che un Consigliere di Stato, mentre è ancora in carica, sia costretto a cercare soluzioni lavorative e professionali, minando il principio di indipendenza e rischiando conflitti di interesse estremamente problematici per la credibilità dell’istituzione. In qualsiasi caso il diritto a percepire la prestazione transitoria (prevista dal controprogetto) decade con l’assuzione di nuovi incarichi lavorativi o con il raggiungimento dell’età pensionabile.
Un altro problema è relativo alle qualifiche e alle capacità richieste alle persone che entrano in Governo, persone che generalmente hanno incarichi lavorativi di rilievo, magari anche una propria attività imprenditoriale di successo, a cui devono rinunciare in favore del mandato governativo. Sapendo di rimanere senza lavoro dopo dodici anni di carica, o eventualmente anche in caso di mancata rielezione, persone valide e capaci (di cui il Cantone ha bisogno) potrebbero non essere interessate o disposte a candidare. La scheda di votazione conterrà una doppia domanda: sei a favore dell’iniziativa? Sei a favore del controprogetto? Nel caso ambedue le domande dovessero essere approvate i cittadini dovranno inoltre esprimere la loro preferenza riguardo alle due opzioni.
Avete avuto anche un incontro con la deputazione grigionitaliana?
Sì, nella deputazione grigionitaliana abbiamo fatto, il lunedì sera, un incontro con il direttore della RSI. È stato un incontro informale, in cui si è parlato di informazione e comunicazione, per la RSI in questo momento preme la questione legata al canone, dove c’è un'iniziativa che chiede di ridurlo a duecento franchi e dove la Radio Televisione Svizzera sarebbe fortemente colpita e dovrebbe ridurre di molto l’offerta. Quindi per loro è un momento in cui devono discutere, dialogare e presentare le problematiche legate a questa iniziativa.