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Concerto del Chorprojekt St. Gallen

8 agosto 2018

Al termine della settimana in Bregaglia, il coro ha eseguito il Requiem für die Lebenden scritto dal suo direttore Peter Roth. Il folto pubblico ha dimostrato il suo apprezzamento con un lungo applauso finale, in piedi.

Un Requiem per i vivi. Questo ha composto Peter Roth, rispondendo alla richiesta della Chiesa cantonale sangallese di preparare qualcosa in occasione del centenario della Riforma. La sua opera numero 120 era pronta a gennaio 2017, e sarà eseguita la prima volta a novembre 2018. Nel frattempo si è appena conclusa la consueta settimana coristica in Bregaglia, con il Chorprojekt che da quasi trent’anni riempie di musica la chiesa di Bondo, terminando ogni volta la sua attività con un’esecuzione pubblica. E per la settimana 2018 la scelta del direttore è caduta proprio sul suo Requiem.

In versione ridotta, con un organico ridotto, venerdì 3 agosto è stata eseguita un’anteprima della composizione: 35 coristi e una voce solista, accompagnati da pianoforte, contrabbasso, percussioni e clarinetto. Lo stesso Roth ha ricoperto i ruoli di direttore e di pianista. Nell’affollata chiesa di Bondo il pubblico ha seguito con attenzione partecipe le diverse parti della composizione, per poi esprimere le proprie emozioni in un lungo applauso finale, in piedi, che a sua volta ha commosso il compositore.

Peter Roth ha trasformato un genere dedicato ai defunti in un’opera per i viventi. Ha accostato il latino al tedesco, la musica classica a quella moderna. Con le parole e con la musica ha trasmesso molti messaggi: di liberazione dai muri mentali e dalla paura del dopo-morte, di luce che splende in questa vita e non solo dopo, e di una pace che si può costruire sulla terra e che non arriverà solo nell’aldilà.

Silvia Rutigliano

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