Almanacco del Grigioni Italiano 2018
//comunicato stampa\\
Anche la centesima edizione nella continuità della tradizione. Prima della fine di novembre l’Almanacco, edito dalla Pro Grigioni Italiano, sarà distribuito in tutti i fuochi del Grigioni italiano, nonché spedito a tutti gli abbonati fuori valle.
È inviato con la protezione in cellofan, dove è allegata la cedola di versamento per il contributo minimo di 14.– franchi. Preghiamo caldamente i nostri fedeli lettori di versare questo modesto contributo per un ricco contenuto di 320 pagine, con numerosi articoli che raccontano storie di ieri e di oggi, cultura e socialità, racconti affascinanti, arte, poesia, gastronomia ecc. Da cento anni – il centenario lo festeggeremo ufficialmente con l’edizione 2019 – l’Almanacco mantiene viva la nostra tradizione; la lingua e la cultura degli italofoni del Cantone dei Grigioni. Non soltanto noi redattori contribuiamo alla continuità di questa popolare rivista, ma anno per anno possiamo contare sui pregiati contributi degli stessi lettori. Del ricco contenuto dell’edizione 2018 segnaliamo alcuni contributi, tanto per far venire ai fedeli lettori la voglia di approfondire.
La Parte generale, oltre alle solite rubriche La pagina dei bambini con “La mucca Uliva” e Come mangiano i grigionitaliani con una proposta di Alan Rosa, inizia con un’intervista a Luisa Zendralli, la figlia del fondatore della Pro Grigioni Italiano e dell’Almanacco. Uno dei contributi storici più affascinanti è senz’altro “Beppe il bovaro”, un uomo della pace nella Seconda guerra mondiale. Ursina Lardi è l’attrice grigionitaliana che ha ricevuto il massimo premio svizzero. Non poteva mancare ovviamente il 500º anno della Riforma protestante di Martin Lutero. Un lavoro di lingua e cultura di una classe superiore. La Grande guerra allo Stelvio e Umbrail. Il solito racconto di viaggio, questa volta Cuba.
La Bregaglia inizia con l’inaugurazione 2016 della nuova funivia Albigna. I 50 anni dell’Hockey Club Bregaglia. Intervista alla pasticcera Ursula Fogliada-Salis. Gente di Casaccia negli anni Settanta. Le contrade di Vicosoprano. Un ricordo di Remo Maurizio. Un possibile ritratto di mio padre Gianin Gianotti. Coccobello dalla Bregaglia, un racconto di galline. Fiabe engadinesi. Uno scrittore bregagliotto denuncia di essere plagiato.
La Valposchiavo inizia con Cronaca di un viaggio in Valposchiavo nel 1869. La Tessitura Valposchiavo in veste nuova. Giuseppe Ambrosini libraio e stampatore in Poschiavo. La storia affascinante di terrazzamenti e birrai. Nel 16º secolo hanno rubato le campane di San Romerio. La prima edizione del Festival delle erbe. Qui è magnifico: uno Svizzero tedesco e le sue capre. Un poschiavino eletto nel Consiglio degli svizzeri all’estero. La Bernina al passo coi tempi. Un’azienda che produce ottima pasta e farina. 1898 la costruzione della strada Le Prese-Alpe di Torn. Quando Poschiavo s’incamminava a diventare città. Per le dinastie poschiavine questa volta è il ceppo dei Giuliani (Taparell).
La parte dedicata al Moesano è anche per la centesima edizione dell’Almanacco ricca di una novantina di pagine di argomenti vari. Introdotti dall’immagine della spumeggiante cascata della Boffalora dopo un temporale, si ricorda l’approssimarsi del periodo invernale con un bel racconto sulla fiaccolata dei bambini con i lampioni.
Seguono alcune pagine di notizie di cronaca a futura memoria su importanti eventi legati al nostro territorio capitati durante l’anno: la bocciatura del Progetto Parc Adula, la circonvallazione autostradale di Roveredo, la controversa fase riguardante la “ricucitura” di Rorè dove, smantellata l’autostrada, si cerca di trovare un baricentro urbanistico. C’è pure il ricordo di 50 anni fa per l’inaugurazione della galleria autostradale del San Bernardino e quello di diversi importanti giubilei di alcune associazioni vallerane.
Molti i contributi in prosa: l’intrigante racconto di un incidente di caccia di tanti anni fa, le argute annotazioni riguardanti “La strecia de Gron”, il “Miracolo della luce solare” a Valdort, i processi alle streghe in Mesolcina, la fienagione di una volta, la ripristinata Grà di Dro Alt, la cascina di Cròs, interviste e diversi altri racconti brevi, intercalati da alcune poesie in italiano e dialetto.
Non mancano i commenti delle belle imprese sportive a livello cantonale o addirittura nazionale di alcuni giovani esponenti del Moesano nello sci e nella pallavolo e il duplice giubileo nel calcio giovanile dedicato ai 25 anni di vita del Raggruppamento Calcio del Moesano e ai 10 anni del Torneo U14.
L’Almanacco, come solito, si conclude con il Calendario, dove sono segnate le particolarità astronomiche e festive del 2018, nonché ovviamente i sempre interessanti segni zodiacali, che molti lettori apprezzano e usano secondo tradizione.
Questi sono soltanto alcuni appunti del voluminoso contenuto dell’Almanacco 2018, che sicuramente invogliano alla lettura. Perciò facciamo un caloroso appello alle care lettrici e ai cari lettori, di versare il contributo di 14.– franchi, tramite la cedola di versamento allegata all’Almanacco. Grazie.
Dai redattori un cordiale saluto e l’augurio di buona lettura.
- Renata Giovanoli-Semadeni, 7603 Vicosoprano, Bregaglia e Alto Sursette
- Lino Succetti, 6558 Lostallo-Sorte, Moesano
- Fabrizio Lardi, 7742 Poschiavo, Val Poschiavo
- Remo Tosio, 7742 Poschiavo, Parte generale e coordinatore
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