Rovine
//riceviamo e pubblichiamo\\
Una poesia di Maurizio Zucchi.
ROVINE
Fragore
Morte che cammina veloce
Come il fango che inonda la valle
Stupore
Paura di un destino atroce
Che attacca improvviso alle
spalle. E resta soltanto, alla fine,
Un cumulo di tristi rovine.
Intimità violata,
Come uccelli sperduti
Con un’ala spezzata.
Restano muti,
In attesa di un’anima delicata
Che aiuti
A riportare la pace leggera
A risentire amica, la sera,
La montagna che da madre
divenne megera.
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