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Li affari nostri vanno piano piano

23 giugno 2017

//comunicato stampa\\
Venerdì 30 giugno, alle ore 17, presso il Palazzo Castelmur a Coltura (Stampa) si torna a parlare di pasticceri, con la conferenza di Peter Michael Caflisch.

Come molte altre valli dell’arco alpino, anche la Bregaglia è stata per lungo tempo una terra di emigrazione, da cui i giovani partivano per cercare un futuro migliore. Talvolta trovavano fortuna, come nel caso del barone di Castelmur; talvolta, invece, rientravano più o meno nello stesso modo in cui erano partiti.

Altre volte, invece, tornavano dopo qualche sventura, come Florin Lozza, del quale abbiamo parlato in occasione della recente pubblicazione del diario. Quel che rende l’emigrazione bregagliotta interessante è che, come anche in Engadina, la professione per eccellenza degli emigranti era quella di pasticcere. Ancor oggi, come bene documenta la mostra permanente allestita al secondo piano di Palazzo Castelmur a Coltura (Stampa), ci sono pasticcerie di origine grigione in tutta Europa, da Palermo sino alla Polonia.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, emigrare si traduceva nel duro lavoro e chi riusciva a sopravvivere alle fatiche, tirava avanti e talvolta prosperava. Questo concetto è ben ribadito sia nel titolo dell’opera di Peter Michael Caflisch Wer leben kann wie ein Hund, erspart (Chi è capace di vivere come un cane, risparmia), una storia dei pasticceri grigionesi, sia nel titolo di questa conferenza Li affari nostri vanno piano piano, tratto da una lettera di un emigrato ai familiari rimasti a casa. Molto lavoro, molto impegno e risultati che venivano senza clamori e continuamente esposti ai rischi connessi all’essere in terra straniera.

Ricordare la storia di questi uomini significa perciò, al di là di facili retoriche trionfali, ricostruirne le fatiche, così simili a quelle di chi anche oggi lascia il proprio paese in cerca di fortuna.

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