Adamo Spataro, l’uomo delle rose
Prosegue la pubblicazione settimanale di interviste ad alcuni artigiani amatoriali della nostra valle. A cura di Paolo Pollio.
Adamo Spataro, di origini calabresi, trapiantato in Valchiavenna da bimbo, ora lavora a St. Moritz in qualità di operaio specializzato. Un giorno ha visto una rosa in un giardino, l’ha fotografata e ha pensato come avrebbe potuto riprodurla. Ecco da questo pensiero, nasce la sua passione.
Come descriveresti la tua passione?
Faccio delle rose e in base allo stato d’animo che vivo in quel preciso momento riesco a tirare fuori dal materiale che adopero la rosa perfetta… come un vero scultore.
Da quanto tempo lo fai?
Da circa cinque o sei anni.
Quali materiali usi?
Ho scelto il rame e l’allumino, perché sono materiali molto amabili da lavorare (ho la formazione da fabbro) e funzionali per realizzare le mie sculture.
Partecipi ai mercatini?
Ho partecipato, insieme al mio amico Giovanni Rominger di Sils, al mercatino di Natale a Vicosoprano, ma non siamo stati soddisfatti della risposta del pubblico.
Pensi che questa tua passione possa diventare un’attività?
È difficile che diventi un’attività. Mi è capitato di vendere delle rose, ma rimane un prodotto di nicchia. Alcuni amici mi chiedono delle rose per occasioni speciali. Per esempio mi hanno richiesto una rosa come fiore perpetuo, cioè come decorazione funebre.
Cosa ti piace di più di questo hobby?
Sentirsi in forte relazione con la natura e stare con gli occhi aperti.
Hai un consiglio per coloro che volessero iniziare un hobby come il tuo?
Non ci sono consigli. Ma, diciamo, che deve nascerti una passione, un’esigenza personale, lo fai per la tua felicità.
Poi Adamo mi racconta che lui e Giovanni Rominger si trovano spesso a lavorare insieme nella falegnameria di Giovanni e che spesso la qualità del tempo che passano insieme si riempie di odori e sapori. Loro cucinano, vanno a caccia e a pesca. Fanno con le proprie mani anche salami e bresaole con la cacciagione che prendono, addirittura sono capaci di affumicare il pesce, ovviamente del Lago di Sils. Adamo mi mostra le foto di un buffet preparato tutto da loro e notando la mia “acquolina” mi offre un salame e una bresaola di cervo.
Paolo Pollio
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