Restauro della chiesa di San Gaudenzio
//riceviamo e pubblichiamo\\
Presa di posizione sull’articolo di Emilio Giovannini del 17 febbraio 2017. Di Rodolfo Fasciati, Stampa.
L’articolo cita, tra altri, il mio nome e quale architetto incaricato del restauro prendo posizione su quanto esposto. L’appalto dei lavori era stato fatto nel 2009 e l’ultima tappa di restauro nel 2012. Come possiamo leggere nel suo articolo, nel gennaio del 2015 Emilio Giovannini aveva inoltrato il suo rapporto al Municipio. Sono poi stato coinvolto nella questione dalla Fondazione per il restauro di San Gaudenzio con colloqui a Coira presso il Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste, presso il Municipio e nelle sedute della Fondazione.
Già la prima presa di posizione del giurista del Dipartimento riteneva che è stato rispettato l’uso economico dei mezzi finanziari pubblici e consigliava di continuare come fin’ora. Emilio Giovannini non era d’accordo e ha continuato a insistere presso il Municipio, il Dipartimento e per ultimo con un ricorso presso il Governo cantonale. Capisco che Emilio Giovannini non ha allegato al ricorso la prova per “risparmiare dai 200 ai 300 mila franchi” perché è impossibile provarlo. La cifra da lui citata non è in rapporto con la spesa per i lavori fatti e ritengo sia una sua invenzione. Non commento le dichiarazioni del suo avvocato, anche lui dovrà accettare il decreto del Governo.
Il risultato è che fino ad oggi non sono più stati eseguiti dei lavori di restauro alla chiesa. Ora, dopo oltre 2 anni, il caso è stato chiuso con il decreto del Governo a favore della Fondazione e con addebito dei costi al ricorrente. Auguro che la Fondazione si possa ben presto riorganizzare così da poter portare a termine i lavori di restauro.
Rodolfo Fasciati, Stampa
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