Un centro di servizi a Maloja
Intervistiamo la sindaca Anna Giacometti sui temi della prossima assemblea comunale. Ma anche su altro, come la partecipazione della cittadinanza alla vita del Comune.
Che cosa vuole essere questo “centro di servizi” a Maloja?
Sarà un ufficio in cui verranno offerti diversi servizi alla popolazione locale e ai turisti. Innanzitutto, nell’idea del Municipio, ci sarà l’informazione turistica, poi l’agenzia postale, un servizio di cancelleria comunale e la vendita dei biglietti dell’Engadin Bus.
Come siete arrivati a questo?
La primavera scorsa, l’assemblea comunale ha già deciso, su proposta del Municipio e di Bregaglia Engadin Turismo (BET), che l’ufficio di informazioni turistiche di Maloja non sarebbe più stato gestito da Engadin St. Moritz, ma da BET. Questo passaggio va fatto nel 2017. Contemporaneamente, sapevamo che la chiusura dell’ufficio postale era imminente. Poi la società di trasporti Engadin Bus ha chiuso il suo chiosco di vendita dei biglietti a Maloja. E infine noi abbiamo un pomeriggio alla settimana di sportello di cancelleria comunale aperto. Abbiamo messo insieme tutte queste esigenze e abbiamo ideato il centro di servizi.
Ma perché acquistare l’immobile?
La Posta, quando chiude un ufficio, mette in vendita l’edificio. Noi abbiamo anticipato i tempi (siamo stati noi a prendere l’iniziativa nei confronti della Posta, alcuni mesi fa) e siamo entrati in trattativa e abbiamo anche ottenuto un buon prezzo. Il piazzale antistante rimarrà quindi una comoda fermata dei bus, cosa che non sarebbe stata garantita se l’immobile fosse andato a un privato.
E perché i cittadini l’hanno saputo dalla Posta e non dal Comune?
La comunicazione sulla chiusura degli uffici postali è compito della Posta. È stato complicato gestire la comunicazione, perché c’erano diversi enti e persone coinvolti. Il 1° dicembre, d’accordo con il Comune, la Posta ha distribuito il suo volantino e il Municipio ha pubblicato la convocazione per l’assemblea comunale con la domanda di credito per l’acquisto dell’immobile. Forse questa volta avremmo dovuto inviare prima anche il messaggio del Municipio, insieme al volantino della Posta. Ma questo è il senno di poi.
Si sa già chi lavorerà in questo centro di servizi?
No. Dopo l’assemblea, se l’acquisto dell’edificio sarà approvato, BET pubblicherà la ricerca di un collaboratore/collaboratrice all’80%-100%. Quella stessa persona si dovrà anche occupare delle altre mansioni. La Posta ed Engadin Bus provvederanno al rimborso per le loro prestazioni.
Un altro tema importante della prossima assemblea sarà la legge sulle abitazioni secondarie.
La legge comunale sulle abitazioni secondarie ha lo scopo di adeguare le prescrizioni vigenti nel Comune di Bregaglia alla legge federale sulle abitazioni secondarie (LASec) e alla rispettiva ordinanza, entrate in vigore il 1° gennaio 2016. Noi abbiamo predisposto il nostro testo e l’abbiamo messo a disposizione della cittadinanza, ma durante la procedura pubblica di partecipazione (in agosto-settembre) non è entrata neanche una osservazione.
Allora, o noi cittadini (e cittadine) non abbiamo avuto voglia di leggerla oppure abbiamo pensato che andasse tutto bene… Ma dicci quali sono i punti importanti.
In Bregaglia avevamo una legge speciale per Maloja. Adesso l’abbiamo adattata alla LASec e abbiamo scritto una legge che vale per tutto il territorio comunale. In base alla LASec, un ampliamento del 30% della superficie utile principale è possibile per tutte le abitazioni precedenti all’11 marzo 2012 (data dell’iniziativa). Con la legge comunale si consente anche a Maloja di revocare l’obbligo di abitazione primaria per quelle abitazioni autorizzate prima del 31.12.2012 e che sono state abitate per almeno 15 anni come primarie, pagando però la tassa sulle abitazioni secondarie.
E gli alberghi esistenti?
In questo ambito siamo più severi della LASec, come è stato deciso anche a St. Moritz. Accettiamo che gli alberghi vengano trasformati per metà in abitazioni senza limitazioni d’uso, ma solo nell’ambito di pianificazioni di utilizzazioni speciali riferite ad un determinato progetto. In parole povere vogliamo sapere cosa si farà con l’altra metà dell’edificio.
Poi c’era la questione degli edifici protetti e tipici del sito.
Ad eccezioni di alcuni edifici (alberghi, Castelmur, la Ciäsa Granda ecc.), è autorizzato, senza limitazione, il cambiamento di utilizzazione per questi edifici ubicati in zona edificabile. Nel nostro Cantone il Servizio monumenti ha autorità sulla determinazione di edifici tipici del sito. Per queste nuove abitazioni, chiediamo però il versamento di una tassa sulle abitazioni secondarie. Quindi la tassa di incentivazione che vigeva a Maloja diventa la tassa sulle nuove abitazioni secondarie e serve a pagare le infrastrutture che servono anche alle abitazioni secondarie.
Cosa sta succedendo con ewz? Perché non sono andate a buon fine le trattative?
Il Comune è in trattativa con ewz per ridiscutere il prezzo dell’energia elettrica per i prossimi anni. I prezzi dell’energia infatti sono scesi a livello generale, ma ewz ci ha proposto un contratto, per la durata di alcuni anni, a copertura dei costi di produzione. Potremmo richiedere altre offerte, ma il Municipio non vuole, a motivo dei buoni rapporti che ci legano alla Città di Zurigo. Quindi proponiamo all’assemblea di rinnovare di un anno il contratto in vigore. Nel frattempo però, il Municipio propone comunque una riduzione del prezzo dell’energia di 0.5 ct/kWh (da 6.0 a 5.5).
Nell’edificio in cui si trova anche la scuola dell’infanzia, a Vicosoprano, avete deciso di riscaldare l’acqua calda, quando il riscaldamento a trucioli è spento, con energia elettrica. Perché elettrico? Non sarebbe stato più opportuno scegliere un’altra fonte energetica?
Gli impianti a trucioli non funzionano bene d’estate, quando il riscaldamento è spento. Così abbiamo dovuto provvedere alla produzione di acqua calda con un’altra fonte di energia. Abbiamo preso in considerazione l’installazione di pannelli solari, ma veniva a costare di più, e quindi, per adesso, abbiamo deciso per l’elettrico, come vien fatto anche nel nostro municipio.
Com’è la partecipazione della popolazione alla vita del Comune? I cittadini e le cittadine vengono alle assemblee? Qualcuno viene in ufficio a discutere con il suo sindaco di qualche problema?
Molti cittadini si rivolgono direttamente all’amministrazione, al sindaco o ai municipali per discutere i problemi e presentare le loro richieste. Purtroppo la partecipazione alle assemblee comunali è in continua diminuzione. Nel 2016 abbiamo avuto tre assemblee con la partecipazione di 65, 45 e 43 aventi diritto di voto (in totale i cittadini con diritto di voto sono ben 1194). È un problema che si riscontra anche in altri comuni che hanno ancora l’assemblea comunale. Forse dobbiamo rivedere la nostra costituzione, aumentando, per esempio, le competenze del Municipio e introducendo la votazione per urna sulle questioni importanti. Mi auguro di vedere più cittadine e cittadini la sera del 15 dicembre.
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