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Fiabe antiche e moderne

3 novembre 2016

Alice e Ronja: personaggi e traduzioni a confronto. La serata è stata organizzata dalla Casa dei traduttori Looren in collaborazione con la sezione Bregaglia della Pgi.

Dopo una serie di ringraziamenti e un messaggio della direttrice della Casa dei traduttori Looren, la serata, svoltasi sabato 29 ottobre presso la Ciäsa Granda e condotta dall’operatore culturale Maurizio Zucchi, è entrata nel vivo con la presentazione degli autori da parte delle traduttrici.

La prima biografia è stata quella di Astrid Lindgren, famosissima scrittrice di romanzi per bambini. Il più noto fra tutti in questo angolo di mondo è Pippi Calzelunghe; «angolo di mondo» perché la scrittrice svedese è tradotta in più di 100 lingue. Piccola curiosità: la Lindgren fu insignita di un’onorificenza molto speciale, fu proclamata Dama dell’Ordine del Sorriso, che è un premio internazionale assegnato dai bambini agli adulti che si sono distinti per il loro impegno a favore dei bambini; infatti, oltre al suo impegno come scrittrice, la Lindgren condusse delle battaglie politiche per cambiare l’opinione pubblica rispetto all’attenzione verso i bambini, per non farli crescere nella violenza. Oggi in Svezia se solo si dà uno schiaffo ad un bambino si viene processati. In realtà la traduttrice, Laura Cangemi, dal piglio sicuro e dalla grande preparazione, è stata chiamata a tradurre Ronja, la figlia del brigante.

Poi è stato il turno di Lewis Carroll, autore dell’altrettanto noto Alice nel paese delle meraviglie. Abbiamo scoperto che il personaggio di Alice non è particolarmente simpatico, mentre la sua traduttrice Anna Rusconi invece sì, e durante la serata ci sono scappate anche delle risate, che fanno sempre piacere. Si è parlato di altre traduzioni e sono stati dati consigli su come fare meglio rispetto al passato, avendo anche a disposizione strumenti come Internet e computer che facilitano molto tutto l’aspetto della ricerca.

Gli argomenti erano tanti e ogni aspetto dell’affaire “tradurre” può captare l’attenzione e l’interesse di persone diverse, perché tradurre un testo non è solo trasportare alcune parole da una lingua ad un’altra, ma cercare di trasporre in un testo tradotto la cultura di un intero popolo.

Il gradimento della serata è stato alto e molti hanno sentito il dispiacere che si avverte quando si termina un libro che incanta… Si vorrebbe che l’incanto non finisse, o almeno potersi crogiolare nella malinconia della fine.

Paolo Pollio

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