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Salvi

8 agosto 2016 Nessun commento

Un componimento scritto agli inizi degli Anni ’40 da un alunno della scuola di Bondo. Un tema di attualità.

Salvi

Dalle finestre della nostra stanza di scuola vediamo la strada che dai maggesi di Bondo conduce nel villaggio omonimo. Proprio al venerdì primo dicembre osserviamo venire da quel sentiero tanta gente. Subito pensiamo che saranno dei fuggitivi della guerra che vengono per salvarsi da noi. Ne entrarono più di trecento uomini e anche alcune donne. Erano partigiani della Valtellina. Alcuni avevano fucili, mitraglie, fagotti di cenci. Erano in un miserabile stato, inseguiti da cinquemila tedeschi. Da cinque anni sono in guerra. Chissà quanto avranno già sofferto fame, freddo, angosce spaventevoli. Ora hanno trovato buona ospitalità da noi e sono salvi. Purtroppo di tutti quelli che c’erano restarono sulla montagna gelati dal freddo e dalla fame e chi ucciso dai tedeschi. Fortunati furono quelli che giunsero a Bondo. Anche fra quelli c’erano dei feriti. Già da lungo tempo non hanno tagliato i capelli. I loro vestiti erano stracciati a brandelli. Certi avevano fasciati i piedi con cenci, altri i piedi gelati. La sera ricevettero la cena. Tante famiglie di Bondo accorsero con da mangiare e indumenti per coprirli. Ogni villaggio di Bregaglia che attraversavano, la popolazione offrì loro da mangiare. Così poterono entrare in Isvizzera salvi, alloggiati e ristorati. Devono però aiutare a lavori necessari. Quanti e quanti fuggiaschi hanno trovato rifugio nella nostra cara patria, durante queste due guerre mondiali. È dovere che noi aiutiamo questa povera gente, noi che fin oggi siamo stati risparmiati dalla terribile guerra. Possa essere così anche in avvenire.

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