Vita di Gran Consiglio
//tratto da Il Grigione Italiano\\
Rendiconti. La scorsa sessione del Gran Consiglio grigione è stata dedicata soprattutto al rapporto di gestione e alla chiusura del 2015. Intervista al deputato bregagliotto Maurizio Michael.
Nell’ordine dei lavori della sessione di giugno del Gran Consiglio retico figuravano il rapporto di gestione e il consuntivo 2015, e i rapporti di gestione degli enti parastatali, ad esempio il Tribunale cantonale e quello amministrativo.
Cosa è emerso in particolare, Maurizio Michael?
Il rapporto di gestione ha suscitato la discussione su due punti in particolare: la società Repower e la scuola.
Repower, perché in queste settimane è diventato un tema attuale, dato che ha trovato dei nuovi partner disposti ad investire una consistente somma di denaro aumentando il capitale azionario della società e, al contempo, rilevando una quota di partecipazione attualmente in mano pubblica. Quest’operazione ha fatto sì che il Cantone dei Grigioni, che qualche anno fa aveva acquistato un pacchetto azionario ad un costo più alto, perderà una somma vicina a 100 milioni di franchi.
Perciò il Governo ha ricevuto parecchie critiche da parte di diverse formazioni politiche. Se ne è parlato durante il dibattito sul rapporto di gestione 2015, commentando le posizioni riguardanti l’energia e le finanze, anche se la realizzazione della perdita è avvenuta solo nel 2016.
E per quanto riguarda la scuola?
È arrivata la risposta a un incarico di Angela Casanova, liberale, per capire quanto erano aumentati i costi della scuola, dopo l’applicazione della nuova legge. Si prevedevano, alla fine, cioè dopo che già erano state corrette le cifre, circa 10 milioni di franchi di spese maggiori e invece sono già 25. E Casanova ritiene che questa cifra non sia ancora quella definitiva. Si è discusso in modo approfondito ed è stato presentato un incarico che chiede al Governo di fare una valutazione ed eventualmente una revisione parziale della legge per tenere sotto controllo questo sviluppo dei costi. Sono costi che in gran parte si riversano nuovamente sui comuni.
Ha avuto un compito anche la Commissione strategica e di politica statale (che tu presiedi), in questa sessione di consuntivi?
Come tutti gli anni, in giugno, la Commissione strategica presenta il controllo degli obiettivi. Sono gli obiettivi fissati a livello di preventivo. Come si ricorderà, a inizio legislatura, la Commissione formula le linee guida per quattro anni, sulle quali il Governo stila il programma quadriennale. Da questo viene stabilito il programma annuale, nel quale sono indicati degli obiettivi precisi. Sono questi obiettivi che noi abbiamo verificato e di questa verifica abbiamo riferito in Gran Consiglio.
Si può dire quindi che come la Commissione di gestione controlla i conti, la Commissione strategica controlla gli obiettivi. Come viene svolto questo compito?
In Gran Consiglio ho introdotto il tema relazionando sul nostro lavoro: quando ci siamo incontrati, con chi, e ho spiegato che abbiamo preannunciato al presidente del Governo quali sarebbero state le nostre domande, in modo che potesse arrivare preparato. In ultima analisi, ho riferito al Gran Consiglio che diversi obiettivi sono stati raggiunti, alcuni in massima parte raggiunti, pochi solo parzialmente raggiunti e nessuno non raggiunto. Ho informato il Gran Consiglio che per la Commissione le risposte date dal Governo erano soddisfacenti. Poi sono stati passati in rassegna gli obiettivi e abbiamo concluso.
A proposito di presidenza, si avvicina il cambio alla guida della Commissione strategica.
Sì, questo è probabilmente l’ultimo intervento che ho fatto in Gran Consiglio in qualità di presidente di questa Commissione. Infatti, all’inizio della legislatura si decidono le ripartizioni delle frazioni nelle diverse commissioni e le presidenze. La regola è che ogni due anni cambia il presidente. Nel caso però in cui una frazione abbia solo un membro e abbia la presidenza, allora non può cambiare e quel presidente rimane per quattro anni. Con giugno ho finito il mio secondo anno di presidenza. E il nuovo presidente, sempre un liberale, verrà eletto alla prossima riunione.
E ancora a proposito di presidenti, avete anche nominato la presidenza del Governo per il 2017.
Sì. La presidente sarà Barbara Janom-Steiner, che al momento è vicepresidente, e il vicepresidente sarà Mario Cavigelli.
Fra le interpellanze varie e le dichiarazioni, che cosa vale la pena segnalare?
Luca Tenchio, deputato PDC di Coira, ha fatto una dichiarazione che ha suscitato discussione. A dire il vero, era fuori tema, rispettivamente non riguardava nessun tema all’ordine del giorno, e quindi dal punto di vista del protocollo è stato criticato da alcuni colleghi. Comunque ha protestato per il fatto che il nuovo Museo cantonale d’arte avesse la scritta sulla facciata solo in tedesco. Le proteste per questo fatto erano già giunte al Cantone da parte della Lia Rumancia e della Pro Grigioni Italiano.
Quindi ha rinforzato una protesta già arrivata.
Purtroppo siamo in un periodo in cui c’è una certa insofferenza verso le rivendicazioni sulla questione delle lingue. Perciò si deve fare attenzione a come si pongono questi temi. Certo l’ordinanza dice che gli edifici pubblici a Coira devono avere le tre lingue cantonali, ma chi ha progettato l’edificio ha collocato le tre lingue sulla porta, considerando invece una sorta di logo l’iscrizione sulla facciata, qualcosa di elegante che fa parte dell’architettura dell’edificio. Alla fine, però, giustamente, le tre lingue saranno presenti anche sulle facciate.
Ma questa prudenza nelle rivendicazioni linguistiche non porterà a un ritiro?
No. Si tratta del modo e delle circostanze. Per esempio, io qualche tempo fa avevo presentato una domanda al Governo sottolineando che i cartelli stradali in Bregaglia devono essere in italiano. Naturalmente mi hanno dato ragione, ma oggi cosa c’è sul passo del Maloja? Un cartello in tedesco. Non ho però presentato una nuova domanda: ho invece fatto delle foto, le ho stampate e le ho messe in mano a Cavigelli, capodipartimento, che mi ha assicurato che sarebbe intervenuto presso i responsabili.
E del nuovo Museo cantonale d’arte, a parte le polemiche sulla lingua del nome, che cosa dici?
È veramente bello! L’avevo visto vuoto e già mi era piaciuto, e ora l’ho visto allestito: è davvero un museo di valore nazionale e credo anche internazionale. Sono stato invitato all’inaugurazione e alla cena di gala perché ero membro della Commissione parlamentare ad hoc, che si era occupata di trattare il credito finanziario per la costruzione, tre anni fa. Il Museo cantonale contiene moltissime opere di artisti bregagliotti o semibregagliotti: Augusto, Giovanni e Alberto Giacometti, Segantini, Varlin, poi Miriam Cahn e altri. C’è la statua L’homme qui marche… Insomma la Bregaglia è molto presente!
Silvia Rutigliano
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