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Visita all’atelier di Turo Pedretti

27 maggio 2016

//comunicato stampa\\
La Pgi Engadina organizza per giovedì 2 giugno alle ore 20.00 una visita guidata all’atelier di Turo Pedretti (1896 – 1964) a Celerina. A condurre la visita sarà la storica dell’arte Dora Lardelli.

Quando si parla di arte e di Engadina, il pensiero corre spontaneamente alla figura di Giovanni Segantini, l’artista più celebrato e che meglio e più prolificamente rappresentò l’Engadina, «esportandone», con la propria pittura simbolica, i paesaggi in tutto il mondo.

Molti altri artisti, muovendosi nel solco di Giovanni Segantini, nacquero ed ebbero fortuna nei decenni successivi. È il caso di Gottardo Guido Segantini, figlio del pittore, e di Peter Robert Berry, medico convertitosi in artista.

Un’altra famiglia di artisti, molto conosciuta e presente anche nelle case e nelle collezioni private engadinesi, è quella dei Pedretti. Il padre Giuliano era un pittore decorativo chiavennasco che, dopo essere emigrato in Svizzera, iniziò con successo un’attività di decoratore architettonico a Samedan, dove nel 1896 sarebbe nato il figlio Arturo (Turo). Turo studiò all’Accademia delle belle arti di Zurigo e già nel 1917, quando egli non aveva dunque più di ventun anni,   una delle sue opere fu notata da Giovanni Giacometti, artista ormai affermato. Nacque così un sodalizio artistico e personale, un’amicizia che legò i Pedretti ai Giacometti, congiungendola così con la più importante famiglia di artisti del Novecento svizzero (e non solo).

Nelle opere di Turo si nota un’evoluzione da una maniera più tipicamente impressionista o postimpressionista alle suggestioni a lui contemporanee, come per esempio il fauvismo. Nonostante lo studio delle correnti artistiche, Turo cercò di non farsi influenzare in maniera troppo profonda da nessuna di esse, riuscendo così a creare un proprio stile personale, fondato sull’uso espressivo e studiato del colore.

Dopo una grande valanga che distrusse la casa di Samedan e con essa moltis-sime opere, nel 1951 Turo e il figlio Giuliano si trasferirono a Celerina, dove oggi si trovano i due atelier. Turo visse fino al 1974 e lasciò, oltre alle sue opere, una chiara eredità nella sensibilità artistica dei figli: Gian (nato nel 1926 e tuttora vivente) divenne pittore e Giuliano (scomparso nel 2012), invece, scultore e allievo di Alberto Giacometti negli anni Cinquanta.

Molte delle opere di Giuliano Pedretti mostrano una chiara influenza del maestro. In questo senso la visita degli atelier di Turo e Giuliano assume un significato ancora più rilevante nel cinquantesimo anniversario della scomparsa di Alberto Giacometti, in quell’ottica di ispirazione, rapporti personali e professionali intercorsi tra gli artisti bregagliotti ed engadinesi.

Giuliano fu altresì, insieme a Dora Lardelli, uno dei fondatori dell’Archivio storico dell’Engadina, ospitato all’interno della Chesa Planta e già meta di una visita guidata della Pgi Engadina. A guidarci sarà negli atelier dei Pedretti a Celerina sarà proprio Dora Lardelli, studiosa e storica dell’arte.

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