F come falso: Giacometti en passant
//comunicato stampa\\
Giunge all’ultimo appuntamento la rassegna Cinema un giorno al mese di Pgi@Garbald dedicata quest’anno a Giacometti en passant. Lunedì 7 a Castasegna presso il Roccolo di Villa Garbald e Mercoledì 9 a Casaccia a Casa Gadina, sempre alle ore 20.15, toccherà a Orson Welles chiudere il ciclo cinematografico 2015-2016.
F come falso, del 1973, è una delle ultimissime opere del grande regista americano. Un film documentario in cui il regista è anche interprete e narratore. Nel ragionare della natura illusoria dell’arte cinematografica, Welles tocca le biografie di diversi altri artisti, falsari e critici d’arte.
Un’opera che continua a disegnare la tensione tra vero e falso, un film sornione e ammiccante verso l’attenzione del pubblico, che rivela molto della concezione artistica di Welles, della sua visione del cinema e della sua persona, ma anche del suo personaggio: un viveur amante della buona tavola e del buon vino. Del resto del documentario è interprete anche l’ultima compagna di Welles, Oja Kodar, di ventisei anni più giovane.
Un congedo per il maestro, considerato da molti critici il suo testamento artistico, che finì per stremarne anche le risorse economiche. Per pagare il lavoro di Gary Graver come direttore della fotografia, Orson Welles finì per cedergli la statuetta dell’Oscar alla carriera, vinta nel 1970.
E Giacometti? Alberto Giacometti è uno degli artisti contemporanei più falsificati, dato il grande valore delle sue opere e la relativa facilità di esecuzione per occhi inesperti. Addirittura il falsario Robert Driessen realizzò oltre mille falsi di Giacometti, finendo poi con l’essere condannato per la propria attività.
Anche l’essere falsificati, in fondo, è un sintomo di successo.
Come d’abitudine, il prezzo del biglietto per ogni serata sarà di cinque franchi.
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