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No al secondo tubo

18 febbraio 2016 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Risanamento della galleria autostradale del San Gottardo. La presa di posizione della consigliera nazionale Silva Semadeni.

Il traffico transalpino per il trasporto di merci attraverso la Svizzera avviene per il tramite della ferrovia – lo dice la Costituzione federale. Così il previsto aumento della capacità di trasporto stradale al Gottardo non è accettabile. Che le quattro corsìe dei futuri due tubi vengano sfruttate solo a metà, come si afferma, non è né logico né credibile. Una volta costruito il secondo tubo, sarà facile cambiare la legge.

Più capacità stradale, più traffico. È questa una verità lapalissiana, confermata dalla realtà e anche da vari studi scientifici. Nel Canton Uri i votanti si sono espressi per ben cinque volte contro l’aumento della capacità stradale al Gottardo. E anche in Ticino il no del popolo (non dei politici!) è sempre stato chiaro, in particolare nel Sottoceneri, dove la situazione del traffico è tutt’altro che sostenibile. L’asse del Gottardo non può diventare il corridoio autostradale nord-sud più attrattivo per i camion che attraversano le Alpi.

Proteggere le Alpi dall’inquinamento. Nel 1994 anche i votanti del Cantone dei Grigioni hanno accettato chiaramente l’Iniziativa delle Alpi con il 59,3%, e nel 2004 hanno bocciato altrettanto chiaramente il progetto “Avanti” per un secondo tubo al Gottardo con il 74,3% – con buone ragioni.

Il rumore, l’inquinamento fonico e atmosferico riducono la qualità di vita lungo gli assi di transito. Uri, la Leventina e il Sottoceneri ne soffrono in modo particolare e meritano la nostra solidarietà.

Prendere sul serio la situazione climatica. Le emissioni di CO2 del traffico pesante contribuiscono a surriscaldare il clima. Proprio le regioni di montagna ne sono particolarmente toccate. Si devono prendere sempre più frequentemente misure di protezione contro la caduta di sassi, gli smottamenti di terreno o le acque alte, misure che risultano costose per i comuni e i cantoni alpini. I cambiamenti climatici non toccano poi solo i ghiacciai o i pendii instabili, ma anche l’agricoltura, il bosco, il turismo. Anche da questo punto di vista vale oggi più che mai quanto afferma la Costituzione: Il trasporto di merci attraverso la Svizzera avviene per il tramite della ferrovia.

Non concorrenziare AlpTransit. La politica ha preso varie misure in favore del trasbordo dalla strada alla rotaia: AlpTransit, il tunnel del Ceneri, il corridoio di 4 metri, la tassa sul traffico pesante. Ma il traguardo non è ancora raggiunto. Troppi camion rombano ancora sull’autostrada del Gottardo. Nel prossimo mese di dicembre AlpTransit con il suo doppio tunnel di base lungo 57 km entra in funzione e la capacità di trasbordo crescerà in modo massiccio. Nuovi investimenti non devono concorrenziare il treno, ma contribuire a ottimizzarlo. Solo così i 23 miliardi di franchi investiti nel nuova galleria ferroviaria del Gottardo saranno investiti bene. E meno camion sull’autostrada significa anche più sicurezza per tutti, come dimostrano le statistiche.

Rinunciare al raddoppio. Come ha chiarito recentemente l’Ufficio federale delle strade, il tunnel autostradale rimane sicuro e funzionale almeno fino al 2035, e questo senza chiusure totali e deviazioni sul San Bernardino. C’è quindi abbastanza tempo per consolidare il concetto già esistente di risanamento senza secondo tubo che, come all’Arlberg (Austria), si può realizzare senza costosissimi investimenti.

Silva Semadeni, consigliera nazionale

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