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Inutile tassa nazionale sulle successioni

4 giugno 2015

//riceviamo e pubblichiamo\\
Anche quest’anno è necessaria una HEV forte che si impegni per la proprietà e contro nuove tasse. Il 14 giugno 2015 votiamo un’iniziativa popolare dal titolo allettante “Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS”.

Di cosa si tratta?

L’iniziativa vuole che la confederazione riscuota una nuova tassa sulle successioni e sulle donazioni. L’aliquota d’imposta ammonterebbe al 20 percento. Ci sarebbe un importo libero di due milioni di franchi sulla somma dell’intera eredità. Anche il capitale di previdenza già ritirato farebbe parte dell’eredità. Coniugi e partner registrati sarebbero esentati da questa imposta; la discendenza diretta invece no – questo contrariamente alle attuali norme del cantone dei Grigioni. Ai cantoni sarebbero sottratte le competenze, attualmente in vigore, in materia di tassazione. Per le imprese e per le aziende agricole dovrebbero valere degli sgravi fiscali, non ancora definiti, qualora queste siano condotte dagli eredi per un periodo minimo di dieci anni. Due terzi delle entrate da questa imposta andrebbero al fondo AVS e un terzo ai cantoni.

Nuovo aumento della pressione fiscale per il ceto medio

Oltre alle imposte sul reddito, sulla sostanza e sul valore locativo proprio, in molti comuni esiste la tassa sugli immobili. In caso di vendita dell’immobile, sono riscosse anche le tasse di trapasso e sul plusvalore fondiario. A questo si aggiungono svariati canoni in costante crescita. In questa costellazione diverse economie domestiche del ceto medio, per esempio artigiani, commercianti e altri, i quali vivono nella propria casa e hanno risparmiato una vita intera per la propria pensione, sono tassati massicciamente e di conseguenza sono notevolmente svantaggiati.

Trasferimento delle competenze alla confederazione

Secondo il diritto vigente, le competenze per la riscossione dell’imposta sulla successione sono presso il cantone. Coniugi e discendenti diretti sono esonerati. Il cantone ha esonerato queste cerchie di persone, con buoni motivi, dall’imposta sulla successione, in quanto le case, o altri valori patrimoniali immobili, spesso devono essere vendute per poter far fronte al pagamento delle tasse e delle spese. In questo modo la discendenza viene di fatto impossibilitata ad assumere la casa dei propri genitori. Con l’introduzione della tassa sulle successioni, a livello nazionale, si annullano le prescrizioni cantonali e la collaudata autonomia finanziaria dei cantoni e dei comuni viene inutilmente ristretta.

La soluzione sbagliata per il risanamento dell‘AVS

Secondo l’iniziativa, due terzi delle entrate da questa imposta, sono a favore del fondo AVS e un terzo a favore dei cantoni. I cantoni avrebbero, di fatto, meno entrate fiscali rispetto a oggi. La conferenza dei direttori finanziari cantonali ha di conseguenza respinto la proposta. Gli inizianti suppongono che possano confluire due miliardi di franchi nel fondo AVS. In considerazione dei gravi problemi strutturali da risolvere in quest’opera sociale, questa entrata è solamente una goccia sul sasso caldo. La lacuna finanziaria presente non può essere colmata in questo senso.

Aziende familiari in pericolo

L’iniziativa aggrava la continuazione delle imprese. Piccole e medie imprese passano spesso, all’interno della famiglia, alle prossime generazioni. Per molte di queste famiglie sarebbe molto difficile versare la tassa di successione in quanto, molto spesso, l’intero patrimonio dell’azienda è investito in immobili. A seguito di una simile tassazione, diverse famiglie, sarebbero obbligate ad abbandonare la propria attività. Gli sgravi per le imprese, descritti nell’iniziativa, sono totalmente insufficienti e oltremodo imprecisi.

Costituzionalmente molto dubbiosa

L’iniziativa è giuridicamente problematica. Questa prevede una retroattività dell’imposta sulla successione al 1° gennaio 2012. Una retroattività così estesa è nociva per la sicurezza legale.

Tassazione superiore alla media del patrimonio svizzero

Un confronto internazionale rivela che il patrimonio svizzero già oggi è tassato più della media. Le relative entrate ammontano al 2.0 percento del prodotto interno lordo a fronte di un 1.8 percento nella media degli stati OCSE. Inoltre solo sei stati OCSE conoscono sia una tassa sulla sostanza che una tassa sulla successione. Con queste premesse, un’ulteriore tassazione del patrimonio in Svizzera non è opportuna e nemmeno necessaria.

Scarica il comunicato stampa integrale con il commento del direttore di HEV Grigioni Reto Nick.

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