Premio Wakker 2015 al Comune di Bregaglia
//Comunicato stampa\\
L’Heimatschutz Svizzera attribuisce al Comune di Bregaglia il Premio Wakker 2015 per aver saputo individuare nel prezioso patrimonio edilizio esistente e nel paesaggio antropico ben preservato due importanti qualità del Comune.
Le strategie nate con spirito comunitario, il coinvolgimento della popolazione e una consulenza sui singoli oggetti già sin dalle prime battute permettono di preservare con oneri contenuti l’identità del paesaggio costruito e promuovono un’architettura contemporanea di elevata qualità.
Il dibattito sul futuro costruito della Svizzera è più che mai attuale e ruota attorno al concetto di “densificazione”, che fa spesso dimenticare il problema di molte regioni della Svizzera confrontate con lo spopolamento e la perdita di servizi e infrastrutture.
L’Heimatschutz Svizzera onora col Premio Wakker 2015 una vallata periferica, che attinge dal patrimonio edilizio del passato le forze per avviare uno sviluppo imperniato sui valori derivanti dalla salvaguardia della propria identità. In tal modo, diventa possibile elaborare soluzioni originali per affrontare temi quali le residenze secondarie, lo spopolamento e l’abbandono dei nuclei dei villaggi.
L’aggregazione dei cinque Comuni della valle nel 2010 ha schiuso le porte all’individuazione dei punti di forza e alla formulazione di nuovi obiettivi nell’ambito di una strategia generale capace di produrre un valore aggiunto per l’insieme della valle. Il paesaggio colturale, che nella sua integrità rappresenta una perfetta simbiosi tra natura e insediamento, è stato così riconosciuto come punto forte, non solo per il turismo, ma anche per la qualità di vita dei residenti.
L’apprezzamento dell’elevato valore del patrimonio costruito poggia su una ferma volontà popolare di lavorare sull’esistente e di ricavarne le indicazioni per promuovere il nuovo. I moderni strumenti di pianificazione, una vissuta cultura del dibattito, i bandi di concorso e l’adozione di provvedimenti efficaci a salvaguardia della qualità sono i capisaldi a disposizione del Comune per conservare e continuare a utilizzare il patrimonio edilizio. L’onere amministrativo risulta contenuto grazie a procedure sperimentate, un elevato senso di responsabilità e la ricerca sin dalle prime fasi di soluzioni praticabili.
Visione d’insieme di edifici e spazi esterni
La maggioranza dei Comuni aveva già prima dell’aggregazione compattato e localizzato correttamente le zone edificabili. In tal modo, le connessioni tra i nuclei storici e il paesaggio rurale tradizionale rimangono per ampi tratti libere da nuove costruzioni. Grazie ai piani di quartiere, alle prescrizioni concernenti l’aspetto e le forme, e alla definizione delle tappe di ampliamento, lo sviluppo delle riserve di terreno edificabile procede in modo coordinato e garantisce il rispetto di parametri minimi di qualità edilizia.
L’auspicata crescita demografica non si registra unicamente in queste zone edificabili, bensì soprattutto nei nuclei dei villaggi, che ne guadagnano in termini di vita e animazione. Le numerose costruzioni agricole non più in uso costituiscono un potenziale abitativo che può essere sfruttato in modo sostenibile. La trasformazione di questi beni, come del resto tutti i progetti edilizi nei nuclei dei villaggi e nelle zone dotate di piani di quartiere, dev’essere seguita da una consulenza professionale.
Tale consulenza non s’impunta sul rispetto di regole rigide, ma esamina con spirito pragmatico le soluzioni possibili. Gli elementi di valutazione non sono dati solamente da un singolo edificio, ma anche dal contesto ambientale e dalla fisionomia del luogo.
Il Comune dispone di un nutrito inventario dei monumenti storici e di zone di protezione ben definite, utili strumenti a difesa del patrimonio architettonico, che accolgono sia i beni di indiscusso valore architettonico sia altri piccoli gioielli, ma non per questo di minor impatto, come i numerosi orti e giardini coi loro muretti di recinzione.
Questo fascio di provvedimenti a tutela dell’identità e della qualità edilizia è una chiara dimostrazione di come in una regione di montagna sia possibile unire sviluppo e protezione in un concetto unitario, dove le varie esigenze non si contrappongono, ma si completano e si arricchiscono vicendevolmente.
Hanno detto:
Adrian Schmid, Direttore dell’Heimatschutz Svizzera: “Il Comune di Bregaglia mostra in modo esemplare come un comune di montagna possa unire la conservazione della cultura edilizia locale e il desiderio di crescita”.
Anna Giacometti, Sindaco di Bregaglia: “Il Premio Wakker dell’Heimatschutz Svizzera ci incoraggia a perseverare sul cammino intrapreso”.
La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà il 22 agosto 2015.
Clicca per vedere il video del discorso del sindaco del Comune di Bregaglia Anna Giacometti.
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