Votazioni del 30 novembre 2014
//riceviamo e pubblichiamo\\
Basta con i privilegi per i ricchi stranieri. Le raccomandazioni di voto del PS Grigioni.
Sì all’abolizione dei privilegi fiscali per i milionari stranieri
In una democrazia non c’è posto per i privilegi. La Costituzione federale fissa chiaramente i princìpi dell’imposizione fiscale, che sono „i princìpi della generalità e dell’uniformità dell’imposizione, come pure il principio dell’imposizione secondo la capacità economica“ (Art. 127). Davanti alla legge e anche davanti al fisco tutti sono uguali, ognuno paga le tasse in base al suo guadagno e alla sua sostanza. I privilegi concessi in certi cantoni ai milionari e miliardari stranieri senza attività lucrativa, che vengono tassati solo in funzione del loro tenore di vita e non in base ai redditi reali e alla sostanza, sono ingiusti. Questo vale anche se, oltre ai ricchi stranieri, ne approfittano pure alcuni comuni e cantoni. La promozione economica fatta attraverso una concorrenza al ribasso sulle tasse per i ricchi stranieri non è nell’interesse di tutto il Paese. In diversi cantoni – quali Zurigo, Sciaffusa, Appenzello interno e i due semicantoni di Basilea – i cittadini hanno già deciso a favore dell’abolizione dei privilegi per i milionari stranieri. E non hanno subìto alcuna perdita fiscale, dato che le partenze sono state compensate dalle maggiori tasse pagate dai milionari stranieri che hanno deciso di restare o da quelli che sono subentrati nelle ville lasciate vuote.
No all’iniziativa Ecopop
La problematica ecologica è sicuramente una delle grandi sfide del nuovo secolo e va presa sul serio. Le drastiche misure contro l’immigrazione proposte da Ecopop, l’iniziativa dal titolo verde, però, non aiuterebbero l’ambiente. Per il clima, per esempio, è indifferente che le persone vivano in Svizzera o altrove. Chi vuole proteggere il clima deve concentrare gli sforzi sulla riduzione delle emissioni di CO2 e sull’uso parsimonioso delle risorse. E chi cerca soluzioni al problema dell’espansione disordinata degli insediamenti e vuole proteggere il paesaggio deve affrontare concretamente i problemi della pianificazione del territorio. Ecopop vede nell’immigrazione la causa dei mali ambientali e propone soluzioni semplicistiche che arrecherebbero solo danno all’economia e al Paese, come evidenzia anche la discussione sull’attuazione dell’iniziativa UDC „Contro l’immigrazione di massa“. L’accettazione dell’iniziativa ci caccerebbe ancora più profondamente nell’isolamento politico e economico, poiché Ecopop prevede addirittura la disdetta dei trattati bilaterali con l’UE. Inoltre Ecopop vuole destinare ingenti mezzi finanziari alla distribuzione di contraccettivi nei paesi in via di sviluppo. Ma la colpa dei problemi ambientali non è dei paesi poveri in Africa. Nel mondo sono soprattutto i paesi altamente sviluppati, fra i quali anche la Svizzera, a consumare troppe risorse naturali. Chi davvero vuole fare qualcosa per ridurre la pressione globale sull’ambiente e sulla natura deve sostenere le riforme per un’economia ecocompatibile e scegliere uno stile di vita cosciente dei limiti che natura e ambiente richiedono.
No all’assurda iniziativa sull’oro
Contrariamente a ciò che suggerisce l’iniziativa, l’oro non ha affatto un valore fisso e si presta a speculazioni finanziarie d’ogni tipo. Imporre alla Banca nazionale di detenere almeno il 20% delle sue riserve in oro, di rimpatriare tutto l’oro depositato all’estero e di astenersi da qualsiasi vendita d’oro in futuro comprende enormi rischi. L’idea degli iniziativisti è legata ad un concetto sorpassato dell’oro quale garante di sicurezza e non collima più con il sistema monetario moderno. Se accettata quest’iniziativa minerebbe la politica di stabilizzazione del franco attuata dalla Banca nazionale con successo da vari anni. La Banca nazionale deve poter agire in modo autonomo senza avere le mani legate da prescrizioni anacronistische. L’iniziativa mette in pericolo la stabilità monetaria, la difesa del franco e gli interessi dell’economia nazionale, in particolare dell’economia d’esportazione e del turismo.
Sì alla legge cantonale sulle regioni
Questa legge vede le regioni come un livello esecutivo e di coordinamento che deve svolgere in modo efficiente ed efficace i compiti delegati alle regioni dai comuni ed eventualmente dal Cantone. Per dare seguito a questa esigenza, negli organi decisionali delle regioni dovranno sedere esclusivamente membri dei municipi, i quali saranno garanti per una filiera decisionale breve e trasparente. Questo l’assetto esecutivo delle 11 regioni voluto dal Governo e deciso dal Gran Consiglio. Soprattutto alle regioni con un parlamento regionale, come l’Engadina Alta e la Surselva, la concentrazione dei compiti regionali nelle mani dei sindaci porta però una perdita di partecipazione democratica, che non vogliono accettare. Ecco dunque il motivo principale del referendum contro questa legge. Il PS sostiene la posizione del Governo e del Gran Consiglio, anche se i motivi di rifiuto delle regioni toccate resta ben comprensibile. Le regioni non devono avere più competenze oltre a quelle affidate loro dai comuni e dal Cantone.
Ecco le raccomandazioi di voto del PS Grigioni per il 30 novembre:
Votazioni federali
- Iniziativa „Basta ai privilegi fiscali dei milionari (Abolizione dell’imposizione forfettaria“ SÌ
- Iniziativa Ecopop «Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita» NO
- Iniziativa „Salvate l’oro della Svizzera (Iniziativa sull’oro)“ NO
Votazione cantonale
- Legge mantello sulla riforma territoriale SÌ
PS/GR
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