Architetti dell’antica Piuro in Polonia
Sabato scorso, 11 ottobre, è rientrata dalla Polonia la delegazione dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro. In Polonia ha passato quattro giorni presso Lezaijsk, sulle tracce degli architetti piuraschi.
Piuro-Lezaijsk, ottobre 2014
Sabato scorso è rientrata in tarda serata la delegazione italiana dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro, dopo un breve soggiorno presso Lezaijsk, sulle tracce dei celebri architetti piuraschi.
La visita in Polonia è stata organizzata dall’Associazione con il professor Stanislaw Klosowski di Cracovia, il quale sta tuttora studiando presso gli archivi civili ed ecclesiastici polacchi i documenti relativi alle opere architettoniche, chiese e palazzi, legate ad alcuni architetti e costruttori italiani, primo fra tutti Antonio Pelacini di Piuro.
Il suo prezioso e determinato lavoro di ricerca, che dura ormai da alcuni anni, ha portato il numeroso gruppo italiano a visitare ed ammirare alcune fra le più importanti realtà polacche: la nota Basilica di Lezaijsk con il convento dei Padri Bernardini annesso, la chiesa parrocchiale e la città di Lublino, dove negli anni 1603-1607 Jacub Balin, suocero di Antonio Pelacini, fu progettista e costruttore della chiesa dei Padri Bernardini. Proprio in questa città il professor Stanislaw ha svolto la sua ricerca presso l’Archivio di Stato, scoprendo sull’atto di cittadinanza polacca, concessa ad Antonio Pelacini, la sua provenienza natale, ovvero Piuro. Ha inoltre documentato la presenza di più architetti italiani in terra polacca nella prima metà del sec. XVII, tra cui Joannes Malinverne da Piuro.
Le lunghe ricerche del professore polacco si sono concretizzate, naturalmente in modo ridotto, nella visita di molti ambienti e alla comparazione della architettura di numerosi edifici, programmando così un percorso preciso in un’area molto estesa della Polonia dell’est, ai confini con l’Ucraina e alla Lituania e Bielorussia.
Non sono mancati gli incontri ufficiali e più diplomatici, primo fra tutti con il sindaco della città di Lezaijsk, Piotre Urban entusiasta ed orgoglioso di custodire nel suo comune un’opera grandiosa come quella della Basilica di Antonio Pelacini, santuario speciale per i fedeli polacchi che conserva un importante organo a 7000 canne. L’accoglienza nel Municipio della città è stata davvero grande e gioiosa.
Presso la città di Zamosc, entrata nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità tutelata dall’Unesco, è stato poi organizzato un altro importante incontro con il vicesindaco nell’imponente e bel palazzo municipale rinascimentale.
La visita del centro storico e della cattedrale dedicata a San Tommaso apostolo hanno fatto conoscere un altro grande architetto italiano, Bernardo Morando, che progettò e costruì interamente la città nella seconda metà del Cinquecento. Anche qui tracce riconducibili ai nostri architetti di Valle si possono intravedere nelle decorazioni in stucco dei soffitti della cattedrale e di alcuni corridoi del lungo porticato che circonda la piazza principale.
La chiesa visitata poi a Lublino ha ulteriormente rivelato altre analogie con lo stile costruttivo italiano. Il viaggio è stato comunque integrato con la visita al castello di Lancut, la visita della chiesa di legno a Brzezciny, dove è parroco un fratello del prof. Stanislaw. La chiesa è di legno, dallo stile barocco inconsueto e all’interno interamente dipinta. Nelle giornate di arrivo e partenza si è avuta la possibilità di visitare i monumenti più importanti di Cracovia, in particolare il chiostro della Chiesa dei Francescani, dove un busto con medaglione ed epitaffio ricorda Giovanni Battista Vertemate di Piuro “Uomo illustre per nobiltà ma sopratutto per pietà e onestà nato a Piuro celebre città dei Reti venuto in Polonia per svolgere i propri affari e morto all’età di 45 anni nel 1588”.
Di particolare effetto è stata anche la visita alla “Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci esposta in questo periodo al museo del Wavel a Cracovia.
La visita è stata piacevolmente allietata dalla presenza della dott.ssa Paulina che ha fatto da interprete al gruppo per tutta la durata del tour.
Anche il tempo, straordinariamente caldo e soleggiato, ha reso questo viaggio davvero interessante e affascinante, tutto all’insegna della scoperta e della raccolta dei piccoli frammenti lasciati dagli architetti italiani della Val Bregaglia, su un percorso appena tracciato, ancora forse all’inizio e poco definito, ma sicuramente lungo e grandioso tutto da inseguire.
Il prossimo appuntamento in Carpazia nel giugno 2015 per un convegno organizzato dal prof. Stanislaw Klosowski in collaborazione con il Muzeum Zamek di Lancut e dal suo direttore Wit K. Wojtowicz. Il tema del convegno sarà “L’impronta architettonica e artistica portata dagli architetti italiani”, dove verrà evidenziato in particolare l’importante contributo dei piuraschi.
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