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Frate Turoldo, poeta senza confini

27 marzo 2014

Terzo appuntamento organizzato dalle biblioteche di valle: dopo Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Ungaretti, sabato verrà presentato David Maria Turoldo. Del frate dell’Ordine dei Servi di Maria parlerà il pastore Otto Rauch, che lo ha anche conosciuto personalmente.

Articolo apparso su Il Grigione Italiano.

Senza voler anticipare troppo i contenuti della conferenza – che si terrà sabato prossimo, 29 marzo, alle ore 20.15 nel Pretorio di Vicosoprano – abbiamo rivolto alcune domande al relatore, Otto Rauch.

Chi era David Maria Turoldo?

È difficile definirlo: è stato una grande personalità, complessa. Era un poeta, ma anche saggista, polemista, cantore ed esponente della Resistenza italiana, sostenitore dei decreti del Concilio Vaticano II…

Perché hai scelto di parlare di lui?

Non l’ho scelto io: me l’hanno chiesto perché durante un culto ho letto una sua poesia, intitolata «La speranza», che ha colpito qualcuno in chiesa.

Su quali sue opere ti soffermerai?

Turoldo ha pubblicato più raccolte di poesie e io, attraverso tutto il percorso della sua poesia, ne presenterò diverse, che mostreranno le tappe più importanti della sua vita.
Quali caratteristiche emergeranno?
Quelle di un uomo impegnato per 50 anni – dall’adesione alla Resistenza italiana nel 1941 alla protesta contro la guerra del Golfo del 1991 – sempre in prima linea.

Dunque parlerai non solo delle opere, ma anche della vita di Turoldo.

David Maria Turoldo era un frate servita, entrato nell’Ordine dei Servi di Maria negli Anni Trenta. Ha viaggiato molto, ha conosciuto paesi dove il cattolicesimo è in minoranza. Si è impegnato per cause importanti. Ha pubblicato su giornali e riviste. Predicava. Studiava. L’ho conosciuto personalmente quando ero a Brusio e lui venne a Sondrio per una conferenza sul Concilio Vaticano II, nel 1964. Poi l’ho incontrato più volte, con i pastori del Ticino, al Centro di studi ecumenici di Sotto il Monte. Della sua vita, così ricca di impegno per gli altri, cercherò di presentare gli elementi più significativi.

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