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Voto sui frontalieri

21 febbraio 2014

“Qui in Bregaglia nessun pericolo”, dichiara Thomas Zimmermann al giornale La Provincia di Sondrio. L’esito del referendum contro l’immigrazione di massa in Svizzera ha scatenato un acceso dibattito anche nella vicina Italia.


«Per la nostra zona di confine e per i frontalieri non ci saranno conseguenze negative». È chiaro il punto di vista dell’imprenditore di Vicosoprano Thomas Zimmermann, attivo da anni nel settore del legno e nell’associazione dei commercianti e degli artigiani della Bregaglia svizzera.

Il suo Paese dovrà limitare autonomamente l’immigrazione e rinegoziare l’accordo di libera circolazione con l’Ue, dopo che un paio di settimane fa l’elettorato ha approvato di strettissima misura un’iniziativa in tal senso.

«Il voto sull’immigrazione è scaturito da una sensazione del popolo svizzero: si ritiene che si stia andando alla deriva – spiega -. Negli ultimi anni l’arrivo di persone non qualificate, più esposte alla disoccupazione, ha comportato costi elevati per le casse dello stato sociale. Non ci possiamo permettere di mettere a rischio un sistema che funziona per tutti coloro che hanno effettivamente bisogno, a causa di pochi. Ma non si parli di xenofobia, razzismo o paura dei lavoratori italiani. Credo che la popolazione lombarda delle zone di confine lo sappia e non si senta in pericolo. Per le nostre zone non cambierà niente, né per i frontalieri, né per i valtellinesi con altri permessi. I documenti per lavorare verranno rilasciati sulla base delle esigenze economiche, anche se in qualche modo si valuterà prima la disponibilità di svizzeri. Ci preoccupa molto di più la legge sulle seconde abitazioni, per la quale si cerca un accordo che tuteli le zone come la Bregaglia».

Tratto da: La Provincia di Sondrio

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