50 anni Scuola Stampa
Festeggiati sabato scorso nella palestra della scuola a Samarovan i 50 anni dell’edificio, con discorsi, proiezioni di immagini, canti e aperitivo. Delle caratteristiche architettoniche della costruzione e della vita nella scuola, però, non si è appreso molto.
Due interessanti e coinvolgenti relazioni sono state tenute da Reto Walther e Marco Giacometti. Il primo ha presentato la storia delle scuole a Stampa e dintorni, fino alla creazione della scuola a Samarovan, nel periodo dalla seconda metà del 1700 fino alla metà del 1900. Molto belle le fotografie d’archivio, lodevole l’individuazione delle persone ritratte, e piacevoli gli aneddoti raccontati. Il secondo relatore ha presentato l’architetto Bruno Giacometti, al quale era stata commissionata la costruzione della nuova scuola: le sue origini, le sue opere, il rapporto con il luogo.
Gli scolari hanno cantato, diretti da Alfredo Montemurro, diversi brani, fra cui una “Guerra di Piero” con le parole cambiate (a partire da un “Dormi stordito sul banco di scuola”) e l’Inno alla gioia di Beethoven, al cui canto tutti sono stati invitati ad unirsi. Molto simpatica l’ode alla scuola, scritta e recitata da Fabio Ruinelli.
Ciò però di cui diverse persone hanno sentito la mancanza è stata la storia di questi 50 anni. Come sono stati vissuti? Che cosa è stato fatto? Quali classi, quali docenti, quali cambiamenti nel corso dei decenni? E, sull’altro lato: quali le caratteristiche architettoniche dell’edificio? Quali le idee innovative? Quale la vivibilità? Quale l’importanza, per esempio, di un teatro? Alcune di queste cose sono state solo accennate, mentre dovevano essere il cuore della cerimonia.
Il manifesto che annunciava l’evento è stato creato dai ragazzi stessi, tramite un concorso interno. Singolarmente o a gruppi, tutti gli scolari e le scolare sono stati/e coinvolti/e nel lavoro di realizzazione di un manifesto. Ha vinto quello creato da Gabriele Marinoni, in collaborazione con Ariele Gianotti. Fra le foto della manifestazione, anche gli altri manifesti.
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