Assemblee e parlamento
Seconda intervista alla sindaca del comune di Bregaglia, Anna Giacometti. Queste interviste mensili sono realizzate allo scopo di migliorare la comunicazione fra le autorità comunali e i cittadini e cittadine.
In questa intervista toccheremo diversi aspetti della vita comunale, ponendo alla sindaca, Anna Gicometti, questioni che vengono discusse normalmente fra la gente. La ringraziamo in partenza per aver accettato di rispondere a tutte le nostre domande.
Circola la lamentela che nelle assemblee, quando il Municipio deve presentare qualche grosso progetto, dà la parola a un esperto e qualsiasi obiezione viene respinta. Insomma, i partecipanti all’assemblea hanno spesso l’impressione che tutto sia ormai deciso e non ci sia più alcun margine di intervento.
Un progetto o una domanda di credito possono anche essere respinti dall’assemblea comunale, è già successo diverse volte. Essendo il Municipio non esperto, dà un incarico a un ingegnere, per esempio. Quando l’ingegnere ha preparato il suo progetto, lo presenta al Municipio e il Municipio lo valuta, fa domande e discute. Quando il progetto è pronto per essere presentato in assemblea, non si presume che i cittadini possano discutere i dettagli con l’ingegnere, ma possono fare domande e poi decidere se approvare o respingere il progetto e/o la domanda di credito. Anche la democrazia diretta ha i suoi limiti.
Proprio per questi casi di grossi progetti, le assemblee informative, prima di quella decisionale, sono auspicabili.
Sì, infatti di solito le proponiamo, anche se per l’ultimo grande progetto, quello della Bondasca, non l’abbiamo fatto. Bisogna però anche dire che non sono molto partecipate. Una volta abbiamo avuto 25 presenti (tutti compresi) e un’altra volta, oltre a noi proponenti, non si è presentato nessuno. Forse è anche noioso, per chi partecipa alla serata informativa, riascoltare poi tutto daccapo nell’assemblea deliberativa. Comunque manterremo l’usanza.
Qualcuno vorrebbe introdurre un sistema con il parlamento: almeno sarebbe un numero maggiore di persone a discutere e scegliere i progetti.
Nella primavera del 2007, durante il processo di aggregazione, abbiamo fatto un sondaggio fra la popolazione, inviando un questionario in tutte le case, e una delle domande verteva sul parlamento. Il 65% scelse la combinazione “urna più assemblea”, escludendo il parlamento. Per un Comune con solo 1600 abitanti, avere un parlamento ha senso solo abrogando l’assemblea e senza assemblea la popolazione partecipa ancora meno. E poi è anche una questione di costi. Non va dimenticato che il parlamento è un organo legislativo (come l’assemblea), non un organo esecutivo allargato. Se però oggi qualcuno volesse proporre l’introduzione di un sistema con il parlamento, è possibile lanciare un’iniziativa, raccogliendo 50 firme in base all’articolo 20 della Costituzione, e proporne una modifica. Una revisione della Costituzione deve essere sottoposta a votazione per urna.
Dai resoconti delle sedute del Municipio risulta che è terminato il lavoro di raccolta dei documenti che erano archiviati nei vecchi comuni.
Avevamo incaricato Arnoldo Giacometti e Reto Walther di riunire tutti gli archivi dei vecchi comuni a Promontogno. L’hanno fatto con impegno e ottimi risultati, consultandosi anche con l’archivista cantonale. Si pensava che questo compito potesse poi passare a un impiegato dell’amministrazione, ma per il momento non si può fare, e quindi il Municipio ha deciso di prolungare l’incarico in modo che loro possano organizzare l’archivio del Comune di Bregaglia e archiviare le prime tre annate.
È una spesa in più per il Comune?
Saranno pagati secondo il tariffario di cui si è ancora discusso nell’ultima assemblea, quindi 40 franchi all’ora. Certo che se ci fosse un impiegato o un’impiegata capace e che ne avesse il tempo, questa spesa supplementare non ci sarebbe.
Alcune settimane fa, alla Giornata della sanità, è stato presentato un progetto di giardino terapeutico presso l’Ospedale casa di cura. Il progetto c’è, ma il terreno non è ancora stato acquistato.
Si tratta di terreni privati, in zona agricola; aspettiamo la conferma scritta dei proprietari, che hanno già dichiarato a voce di essere disposti a vendere. Dopo l’acquisto si dovrà procedere a una revisione della pianificazione locale per inserire le particelle in zona edifici e impianti pubblici. Poi si potrà portare il progetto in assemblea per l’approvazione e dare il via ai lavori.
È invece di questi giorni l’inizio dei lavori al ponte della dogana vecchia.
Il progetto Interreg “Sulla via dell’acqua dalla Maira alla Mera” risale alla collaborazione, instaurata prima del 2010, tra il Comune di Castasegna e il Comune di Villa di Chiavenna. L’intervento principale prevede la riqualificazione dell’area presso la vecchia dogana e il recupero della struttura originaria del ponte. I lavori edili iniziano lunedì 30 settembre 2013.
L’intervista del mese scorso si trova qui
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