Sospeso

Concerto composto e diretto da Peter Cadisch

17 luglio 2013

“Las fluors dal desert”, un concerto-lettura preceduto da introduzione, nuova produzione di Peter Cadisch. Sarà eseguito nel salone ottocentesco del Palazzo Castelmur a Stampa / Coltura, nell’ambito della tournée attraverso tutte le regioni linguistiche della Svizzera.

La composizione di Peter Cadisch per baritono, piano a coda, percussioni (gong) e voce su nastro prende spunto da tre testi di Cla Biert scritti in romancio: Las utschellas, Il mordraretsch e Las fluors dal desert che saranno presentati nella loro versione originale e in italiano e tedesco unitamente alle corrispondenti composizioni musicali.

Al compositore abbiamo chiesto di spiegarci i motivi che l’hanno spinto a tale scelta.

«I testi di Cla Biert sgorgavano da due fonti d’ispirazione: dai sogni da cui prendevano origine e dalla successiva elaborazione in prosa poetica. Per me, si tratta di composizioni di lingua e di tonalità sonore. Nel pieno rispetto delle successioni sonore dei testi, li ho disposti, per le composizioni, su due livelli costituiti da due diverse strutture temporali: la prima, costituita da valori di durata razionali (nella notazione tradizionale) e la seconda da valori di durata irrazionali (nella notazione spaziale). Ciò ha consentito di liberare il suono dalla parola concreta. La tonalità della parola si scioglie per così dire dal proprio oggetto e si muta, ad esempio, in un suono sordo o in un vocalizzo. Mi interessa il processo evolutivo del suono di un testo, attraverso gli strumenti del linguaggio e del canto, e la sua trasformazione in musica. Ciononostante, i suoni astratti tornano sempre alla parola concreta. Mallarmé descrive questo processo come una purificazione del linguaggio: “… vain, si le langage, par la retrempe et l’essor purifiants du chant, n’y confère un sens.” (La musique et les lettres) “… vano, se la lingua, mediante la continua tempera e la forza purificatrice del canto, non gli conferisce un senso”.

Considero questo processo come un gioco di astrazione e di concretizzazione tra l’oggetto e il soggetto. Questo gioco mette in risalto i contrasti, li attraversa, li rende permeabili e fertili. Alla fine rimane un seme che si unisce nell’unità della diversità. Le parole di Cla Biert rappresentano magnificamente questo gioco, in un sogno: “… Nus eschan tuot ün, nus eschan il sain da la flur… Siamo tutt’uno, siamo il calice del fiore”».

Il concerto di venerdì 19 luglio, diretto dallo stesso Peter Cadisch, vedrà il baritono Claudio Danuser, Jean-Jacques Dünki al pianoforte a coda e Christian Dierstein al gong e avrà inizio alle 20.30. Alle ore 19.45 per la durata di una mezz’ora circa, sempre nel salone del palazzo Castelmur, il pubblico avrà la possibilità di essere introdotto al tema dal compositore.

Entrata CHF 15 / € 12



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