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Seconde case: la situazione locale

31 maggio 2013 Nessun commento

47% di abitazioni secondarie nel Comune di Bregaglia; molte le nuove domande di costruzione; quattro i ricorsi. Ma se a Maloja si costruisce per interesse economico, in valle si ristruttura per poter tornare al paese, almeno in vacanza.

Anche il Comune di Bregaglia ha visto un’impennata di domande di costruzione dopo l’iniziativa popolare dell’11 marzo 2012. Escluso il territorio di Maloja/Maloggia, caso a parte, fra Casaccia e Castasegna le domande di costruzione sono più che raddoppiate.

Per quattro delle 44 domande di licenza edilizia inoltrate in tutto il Comune, sono stati presentati dei ricorsi e quindi esse non sono entrate in giudicato e di conseguenza i lavori non sono iniziati. In seguito alla decisione del Tribunale federale del 22 maggio u.s., queste domande verranno respinte. Sono tre a Maloggia e una in valle. Le altre invece vanno avanti. Alcune imprese hanno già terminato la costruzione.

La situazione di Maloja è diversa dalla valle in quanto il villaggio sul passo ha una connotazione turistica diversa: geograficamente è già Engadina e le case vengono costruite pensando a futuri acquirenti di alloggi per le vacanze (che producono parecchi “letti freddi”). Invece in valle si tende a trasformare vecchie stalle in abitazioni per le proprie vacanze, abitazioni che quindi di solito non vengono messe in vendita. Sono gli eredi o le seconde e terze generazioni di bregagliotti che si fanno l’appartamentino per poter tornare periodicamente nel villaggio di origine. Spesso queste ristrutturazioni riguardano i nuclei dei paesi. Da ora in avanti, queste ristrutturazioni potranno avvenire solo per realizzare abitazioni primarie.

A Maloja, oltre alle residenze secondarie ci sono quelle primarie – e in tempi recenti lo stesso Comune ha voluto incrementarne il numero –, ma anche qui è necessario considerare che spesso rimangono sfitte. Inoltre sono considerati primari gli alloggi destinati al personale degli alberghi o di altre ditte, anche se questi lavoratori e lavoratrici non hanno la residenza nel Comune di Bregaglia. Comunque questi appartamentini vengono computati come primari.

Insomma, la situazione è complessa e variabile da zona a zona. Secondo le cifre attuali, il Comune di Bregaglia ha circa il 47% di abitazioni secondarie, un bel numero rispetto al tetto massimo del 20% ora fissato dalla Costituzione. Ma la percentuale aumenterebbe ancora se si contassero anche le casette sui maggesi…


Silvia Rutigliano

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