Domanda al Cantone per la caccia ai cuccioli
Strage di caprioli sulla cantonale in Val Bregaglia: una settantina morti in un anno, fra cui molti cuccioli. I cacciatori bregagliotti chiedono al Cantone di renderli cacciabili in autunno.
L’Engadina e la Val Monastero stanno attuando un progetto pilota, con il quale si vuole valutare l’impatto della caccia ai cuccioli di capriolo, ora vietata. Vietata nei Grigioni, non in tutta la Svizzera, tiene a sottolineare Remo Capadrutt, presidente della Società cacciatori Bregaglia. E la sua sezione, dopo ampia discussione, ha deciso di fare domanda all’Ufficio cantonale per la caccia e la pesca, diretto da Georg J. Brosi, affinché la Bregaglia sia inserita nel progetto.
«Il traffico uccide sempre più gli animali, in gran parte cuccioli – afferma Remo Capadrutt – e inoltre i caprioli, come anche i cervi, sono presenti in numero molto elevato in Bregaglia. Perciò a maggioranza abbiamo deciso di inoltrare la domanda al Cantone per avere l’autorizzazione a prendere anche i cuccioli negli ultimi due giorni di caccia».
In effetti, da alcuni anni in Bregaglia non c’è stata la necessità di fare la caccia speciale di tardo autunno. E al momento l’effettivo di caprioli supera le 250 unità. La caccia al capriolo prevede che per ogni maschio sia presa anche una femmina, in modo che il bilancio finale sia pari. Inoltre, di regola si deve catturare prima il cucciolo e poi la madre.
La Società cacciatori Bregaglia conta circa 160 membri attivi, di cui due donne, e invia quattro delegati all’assemblea annuale cantonale dei cacciatori.
Vedi anche il sito della Radio romancia.
Ringraziamo i lettori per i loro interessanti contributi. Da parte nostra, senza alcuna intenzione manipolatoria, cerchiamo di riportare la corretta informazione. Proprio perché la caccia è molto sentita nel territorio, e la proposta inoltrata ha fatto e fa discutere, torneremo sull’argomento nel prossimo futuro.
Sicuramente un tema come quello della caccia ai piccoli di capriolo solleva gli animi di quasi tutti. Ovviamente come sempre le idee, ragioni e motivi sono tanti e diversi. L’osservazione di Fabio sul termine usato per i piccoli di capriolo è a mia vista corretta e condivido la sua opinione sul fatto che il tema potrebbe anche essere manipolato vedendo la fotografia di un piccolo come quella pubblicata. Dall’altro lato dobbiamo anche pensare che non tutti hanno a disposizione una fotografia di un piccolo di capriolo a Settembre. Secondo me prima di abbattere i piccoli di capriolo dovremmo accertarci che tutte le possibili e fattibili precauzioni per evitare gli incidenti stradali con la selvaggina siano applicate. Io non sono informato se le prevenzioni siano già sufficienti o se ci siano ancora delle possibilità di miglioramento sui tratti ad alto rischio. Soltanto se noi cacciatori ci impegniamo per il bene della selvaggina, avremmo il rispetto e anche il futuro sostegno della società. Comunque trovo molto bello che ci sia un sito per noi Bregagliotti e trovo giusto che ognuno possa esprimere la propria idea come lo ha fatto Fabio. Spero che anche latri trovino la voglia e il coraggio di scrivere cosa ne pensano sul tema della caccia al “capriolin”.
È compito del cantone regolare l’effettivo della selvaggina e uccidere gli animali durante la caccia, la cui probabilità di morire per altri motivi è alta comunque (in questo caso causa incidenti stradali). Per questo semplice motivo mi sembra giusta la proposta.
Mi disturba che venga utilizzato il termine “cuccioli” in questo articolo. Per caprioli ho sempre solo letto e sentito il termine capretti o piccoli. Questo termine e la foto di un piccolo appena nato, quando si parla di capretti in autunno, spesso non facili da differenziare da un animale adulto fanno sospettare una manipolazione dell’opinione pubblica. Spero questa non sia intenzionale, ma semplicemente causa di scarsa conoscenza nel campo.