La Frisia di Piuro in mani svizzere?
Lo scorso 6 febbraio un imprenditore ticinese interessato all’acquisto della Frisia si è incontrato con il sindaco di Piuro e il presidente della Provincia di Sondrio. Un tavolo istituzionale ufficiale è previsto per il 20, con la speranza che nel frattempo si concluda la transazione di compravendita.
Sono giorni cruciali per lo stabilimento di acque minerali che si trova a Santa Croce di Piuro, a 5 km dal confine italo-svizzero, da mesi in difficoltà finanziarie. Attualmente la produzione è ferma e i lavoratori, meno di 20, senza salario. L’attuale presidente e amministratore delegato della Frisia spa, Franco Capanna, è definitivamente fuori sede e la fabbrica in vendita.
Da qualche mese ha mostrato interesse all’acquisto una società finanziaria ticinese, il cui nome non è stato ancora divulgato, che ha già immesso dei capitali per evitare il fallimento della Frisia. Le trattative dovrebbero concludersi entro pochi giorni, infatti il sindaco di Piuro Paolo Lisignoli ha già convocato un cosiddetto tavolo istituzionale nella sede del suo Comune, intorno al quale ha invitato il presidente della Provincia, il presidente della Comunità montana, il prefetto, i sindacati, la vecchia e la nuova proprietà. A questo tavolo si vogliono discutere le strategie di produzione, distribuzione e vendita delle acque minerali Frisia e Bernina imbottigliate a Santa Croce e anche chiarire la posizione dei lavoratori e delle loro mensilità arretrate.
Commenti recenti