Al diziunari arriva anche nella capitale
Presentato a Coira il dizionario bregagliotto di Luigi Giacometti. Giovedì sera 31 gennaio 2013, presso una gremita Biblioteca cantonale dei Grigioni, la Sezione di Coira della Pgi ha presentato al pubblico della capitale il secondo volume della collana Ricerche della Pro Grigioni Italiano.
Autore: Federico Godenzi (vice presidente Pgi Coira)
Il dizionario bregagliotto, versione di Sopraporta – introdotto da un saggio del linguista Mathias Picenoni sulla storia del dialetto bregagliotto – è la prima vera raccolta completa di questa ricca, complessa ma bella parlata: i lemmi illustrati sono ben 8’000, ognuno dei quali presentato con la rispettiva traduzione italiana, ma anche romancia ladina, e tedesca, all’ insegna della più bella convivenza e del più tipico stile grigione. L’opera raccoglie pure numerosi toponimi e qua e là, in rapporto ad alcuni lemmi o a frasi contenute nei rispettivi commenti, personaggi, uomini e donne presenti nella memoria dell’autore. Si tratta quindi non solo di un valido strumento per scoprire o riscoprire particolarità o parole ormai desuete del dialetto bregagliotto, ma anche uno spaccato nella vita di una comunità.
L’importante opera linguistico-culturale è stata illustrata dai suoi principali promotori, Rodolfo Maurizio e Renata Giovanoli-Semadeni – membri della Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli di Maloggia, che con la Pgi ha sostenuto la pubblicazione del volume – e dalla curatrice scientifica Veronica Carmine. Alla serata è intervenuto anche il figlio dell’autore, Pier Paolo Giacometti, che ha introdotto la presentazione con la lettura di una prosa e di una poesia in dialetto bregagliotto tratte dalla precedente fatica del padre: La cläv d’argent (2009).
Momento clou dell’incontro è però certamente stato l’intervento conclusivo dell’autore stesso, presente in sala, che non solo ha risposto alle domande e agli interrogativi dei presenti ma ha affascinato tutti con la sua bella riflessione. Quale sede migliore di una biblioteca, forziere carico e ricco di quel tesoro che mai perde (mai dovrebbe perdere) il suo valore, per presentare un dizionario, lo scrigno che meglio protegge e raccoglie non solo le parole di una lingua ma con esse, immancabilmente, anche la storia, gli usi e i costumi, la cultura del popolo che ne fa uso e che di esse si fregia. Rallegrandosi che la serata avesse avuto luogo proprio in una biblioteca, Luigi Giacometti ha invitato tutti i presenti a riscoprire gli spazi e gli ambienti, ma soprattutto i contenuti di quei luoghi che sono stati tanto importanti anche per la sua raccolta di materiale preparatorio al diziunari.
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