Pizzo Badile, parte seconda
È Renata Pool la protagonista della seconda puntata dell’incontro con Arturo Giovanoli e Renata Rossi. Alpinista anche lei, morì di malattia a 39 anni, con il Pizzo Badile negli occhi.
Renata Pool di Castasegna fu guardiana della capanna Sasc Furä dal 1974 al 1984. Dice di lei Renata Rossi: «Un giorno d’estate, era il 1974, salivo con Renata Pool a Sasc Furä: avremmo realizzato insieme un sogno comune, la gestione di un rifugio nella nostra montagna, il Badile. Tre estati sono rimasta con lei, tre stagioni intense. Per il Badile salivano in molti a Sasc Furä, sorpresi e forse anche un po’ contrariati nel trovare lassù due ragazze. Subito dopo, però, sentendoci parlare del tempo, delle condizioni e dei particolari tecnici riguardo le vie che loro intendevano salire, ben volentieri ascoltavano le due Renate, ricacciandosi dentro quell’atavico pregiudizio sulla donna in montagna».
Renata non può parlare dell’altra Renata senza commuoversi, benché siano passati ormai quasi trent’anni dalla sua morte. Ed è quindi Arturo quello che va avanti a raccontare. E racconta di quanto spesso Renata Pool avesse espresso il desiderio di scalare la parete del Badile, e come infine questo sogno si fosse realizzato. Sopra il suo letto all’ospedale di Samedan, Renata Pool aveva una fotografia di lei in arrampicata sulla via Cassin al Badile, salita proprio con Arturo (ascolta il suo racconto). E a lui disse: «Anche se muoio… ma ho fatto la parete!». Quello era stato uno dei suoi sogni più grandi.
«Renata era una persona speciale – dichiara Arturo – dopo la chiusura della capanna, a fine stagione, rimaneva su ancora tre settimane a pulire, dipingere, aggiustare… E pensa, aveva anche cominciato a insegnarmi a nuotare…».
Ricordano, Renata e Arturo, che una volta avevano deciso di fare un’arrampicata invernale. Loro due con Renata Pool e Guido Giovanoli. Arrivati all’attacco dello spigolo, avevano piazzato la tenda, ma poi aveva cominciato a nevicare. E nevicò e nevicò… finché decisero di tornare indietro.
(continua)
Leggi anche Pizzo Badile: 75 anni di via Cassin
Leggi anche Pizzo Badile, parte prima
Commenti recenti