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Presente e futuro del museo di valle

11 dicembre 2012 Nessun commento

La Ciäsa Granda analizzata da occhi esperti ha mostrato da un lato grandi qualità, dall’altro la necessità di costanti cure e di qualche rinnovamento. Beat Stutzer e Christof Kübler hanno esposto al pubblico le loro visioni sabato scorso.


Il museo di valle Ciäsa Granda è, fra i piccoli musei, uno dei più prestigiosi dell’intera Svizzera. Allestito all’interno di un’antica casa patrizia, espone e rappresenta la Bregaglia in tutte le sue sfaccettature, dalle pietre a flora e fauna fino alle attività umane, di tipo artigianale e artistico. Gli esperti incaricati dalla direzione della Società culturale hanno riconosciuto i grandi meriti di colui che fu l’artefice di tutto questo, Remo Maurizio.

Ma cosa vedono occhi esperti venuti dall’esterno? Beat Stutzer, ex direttore del Museo d’arte dei Grigioni, ha analizzato soprattutto la parte artistica, mentre Christof Kübler, ex curatore del Museo nazionale svizzero a Zurigo, si è occupato del resto. La loro relazione, congiunta, è molto ricca e qui ne riportiamo solo alcuni spunti.

Stutzer ha notato che la disposizione dei quadri all’interno della Sala Giacometti-Varlin potrebbe essere migliorata, consentendo ai visitatori una maggiore facilità nell’osservare le opere d’arte. Secondo il suo parere, l’ideale sarebbe creare un nuovo spazio adiacente, in modo da separare le opere dei Giacometti da quelle degli altri artisti. È comunque fondamentale concentrarsi su opere – anche nel caso di fotografie – che hanno un collegamento diretto con la Bregaglia. Nei magazzini del Museo d’arte dei Grigioni, così come in case private, vi sono opere d’arte che potrebbero essere prese in prestito ed esposte.

Kübler ha notato, per esempio, che la geologia/mineralogia, oggi esposta in due diverse sale, andrebbe unificata. Così come andrebbe associata la pasticceria all’esposizione permanente che si trova al Castelmur. E a proposito, ha osservato che anche la biblioteca ora nel museo potrebbe essere spostata al Castelmur. Inoltre, ha rilevato nella Ciäsa Granda l’assenza di alcuni temi: il traffico, i commerci, la produzione di energia elettrica e il turismo.

Entrambi gli esperti ritengono necessario rinnovare i cartellini e i testi, risalenti ormai a decenni fa, spesso anche sbiaditi, possibilmente aggiungendo una seconda lingua. Hanno suggerito di fornire ai visitatori delle audioguide.

È importante, hanno sottolineato, dotare il museo di uno statuto più solido, legato al Comune, e di professionalizzare il lavoro. E che la visita all’Atelir Giacometti sia inclusa nell’offerta museale. Beat Stutzer e Christof Kübler incoraggiano una stretta collaborazione fra tutti i luoghi e i promotori di cultura in valle: «Insieme per la valle» è il motto che hanno proposto in conclusione.


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