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Deprezzamento dell’italiano in Svizzera

19 novembre 2012

Petizione inoltrata al Consiglio Federale. Il plurilinguismo fu instaurato nel 1848 dai padri della Costituzione della Confederazione Svizzera ed era considerato come irrinunciabile per la coesione del Paese.

I partecipanti alle giornate d’incontro L’italiano in Svizzera: lusso o necessità?, che si sono svolte dal 16 al 17 novembre 2012 a Basilea, sono preoccupati del lento ma progressivo deprezzamento dell’italiano in Svizzera. Si tratta di una netta violazione della Costituzione della Confederazione Svizzera ai sensi dell’Art. 4, 18 e 70 e della nuova Legge federale sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche (gennaio 2010). Le giornate di Basilea hanno sottolineato anche l’importanza della presenza di oltre mezzo milione di italofoni che si aggiungono a quelli della Svizzera Italiana.

Sollecitiamo perciò con insistenza il Consiglio Federale a intraprendere le misure necessarie per combattere contro questo inquietante sviluppo. In modo particolare è da garantire che le lingue nazionali abbiano una chiara prevalenza rispetto ad altre, perfino nelle scuole. L’inglese non può sostituire una delle lingue nazionali. Di particolare interesse è l’immediata reintegrazione di un delegato addetto al plurilinguismo, il quale deve possedere appropriate competenze ed essere sostenuto con adeguate risorse finanziarie.

Leggi la lettera inviata alla Presidente del Consiglio Federale Eveline Widmer-Schlumpf
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Prof. Maria Antonietta Terzoli
Dr. iur. Carlo Alberto Di Bisceglia

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