Sessione straordinaria
Per oltre dieci milioni di franchi il Cantone si offre una nuova scuola. Non stiamo certo parlando di un edificio scolastico. Ma di una fondamentale struttura pubblica.
Giustamente qualcuno, durante il dibattito, ha definito le uscite per il sistema formativo un investimento. Infatti, approvando la nuova legge scolastica il Gran Consiglio ha deciso che la scuola retica costerà di più rispetto ad oggi. Un costo che verrà ripartito tra Cantone (per il 60%) e Comuni (per il 40%). Maggiori uscite che sono causate da varie decisioni. Più soldi saranno messi a disposizione per l’insegnamento e l’integrazione delle persone diversamente abili, sia quelle con deficit (psichici o fisici) sia quelle con un surplus di doti. I docenti si vedranno aumentare gli stipendi minimi, di ingresso in maniera non certo poco importante. Si parla di aumenti di circa 500 franchi mensili e per alcune categorie potrebbero addirittura arrivare a 10’000 franchi annui, tredicesima compresa. Inoltre lo scatto di anzianità arriverà a 154%, superiore a quanto le legge prevede per i dipendenti del Cantone.
Tutto questo anche per riconoscere l’impegno del corpo insegnante, che negli anni non ha avuto una crescita salariale adeguata e tanto meno paragonabile a quella dei colleghi della Svizzera orientale, mentre ora vi si avvicineranno un po’. Sempre i maestri si sono visti ridurre l’orario settimanale di un’ora, anche se la durata complessiva dell’anno scolastico aumenterà di una settimana. Sono molte altre le questioni che il Gran Consiglio ha dibattuto in merito alla nuova legge scolastica – addirittura con una seduta notturna – ma ci vorrebbe decisamente troppo spazio per raccontare tutto.
Ne approfittiamo per tornare sulla questione dell’insegnamento dell’italiano, pur avendone La Voce delle Valli già scritto la scorsa settimana.
Le abitazioni secondarie
In chiusura della sessione straordinaria monotematica, il Gran Consiglio ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione sulle abitazioni secondarie, primo firmatario Luca Tenchio (PDC, Coira). Nel documento, tra le altre cose, si chiede a Berna di tener conto dei problemi che il voto popolare dello scorso 11 marzo potrebbe causare agli eredi, i quali potrebbero ritrovarsi proprietari di abitazioni secondarie senza “colpe”. Decisamente un tema interessante su cui riflettere.
Su gentile concessione de “La Voce Delle Valli” – Marco Tognola
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