Vita di Gran Consiglio
//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
Intervista al Gran Consigliere bregagliotto Maurizio Michael. Da lunedì 2 a giovedì 5 dicembre a Coira si è tenuta l’ultima sessione del Gran Consiglio per il 2024.
La volta scorsa ci aveva preannunciato che questa sarebbe stata una sessione impegnativa, è stato così?
Sì, posso confermare che sono stati quattro giorni di lavori e discussioni intensi; varie le questioni all’ordine del giorno, che hanno necessitato di approfondimenti e discussioni per poi essere evase.
A differenza degli anni passati quest’anno il preventivo ha portato discussioni in aula, come mai?
Sul programma annuale (2025) del Governo, il Gran Consiglio non è chiamato a dare una votazione ma a prenderne atto e a chiedere chiarimenti nel caso fosse necessario.
Il preventivo, invece, deve essere approvato dal parlamento. A creare qualche malumore in aula e a innescare una prolungata discussione è stato il mancato rispetto di una delle dieci linee guida che il Governo è chiamato a rispettare nella redazione del preventivo, queste linee guida sono state decise dal Gran Consiglio. La linea numero tre, che definisce un limite all’aumento dei costi dello stato, nel preventivo per il 2025 non viene rispettata e questo ha provocato parecchie discussioni. Questo sforamento è dovuto all’inserimento nel calcolo dei costi di investimenti per grandi opere, come i costi relativi alla costruzione della nuova sede della Scuola universitaria. Questo ha portato ad una critica nei confronti del Governo per non aver rispettato queste linee guida; critiche un po’ ridicole, perché venute anche dal capogruppo dell’Alleanza del Centro, gruppo spesso propenso a promuovere progetti finanziati dalle casse cantonali.
Quello che c’è da dire riguardo alle uscite è che per il prossimo anno c’è un progressivo aumento, dato da vari fattori. Oltre ai costi conseguenti alle decisioni prese da noi in Gran Consiglio e dal Governo e i costi dell’amministrazione, che in qualche maniera permettono qualche spazio di manovra, a preoccupare maggiormente è il grande aumento dei costi fissi, come i contributi per la partecipazione alla sanità o alle prestazioni sociali… costi che non possono essere regolati. C’è stata una discussione abbastanza lunga sull’entrata in materia, con discussioni specifiche sui diversi punti, in particolare su un aumento di 600’000 franchi per la cultura, che è stato inserito nel preventivo. Alla fine sono state discusse anche altre posizioni; discussioni che io trovo abbastanza superflue perché il Governo ha le linee guida che segue definendo le proprie priorità.
Lo sforamento per il 2025 è per contingenze straordinarie. Il preventivo prevede per il 2025 una perdita di 90 milioni circa, dovuta anche a una maggiore riduzione del debito che permette una riduzione del capicapitale che attualmente è un po’ troppo consistente.
Oltre al preventivo, quali sono stati gli altri argomenti all’ordine del giorno?
Due giorni sono stati dedicati alle discussioni sul preventivo, poi c’è stata l’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE nel Cantone dei Grigioni, che ha portato a una revisione parziale della legge sulle imposte per il Cantone dei Grigioni. È stata dunque trattata e aumentata la tassazione minima delle imprese, per adeguarsi agli accordi internazionali dell’OCSE ai quali partecipa anche la Svizzera. Questi accordi stabiliscono che gli Stati tra loro non possono farsi concorrenza fiscale. È stato quindi necessario portare la tassazione al 15 per cento, aumento che è stato controbilanciato dalla possibilità di introdurre nuove misure per incentivare le imprese.
Poi siamo passati alla Legge scolastica, che prevedeva principalmente l’adeguamento delle condizioni di lavoro per gli insegnati alla media della Svizzera orientale, misura presa anche per evitare la migrazione dei maestri formati nel nostro cantone nei cantoni confinanti per le migliori condizioni di lavoro. Dopo dodici anni dall’ultima revisione era necessario fare una revisione della legge. Questa revisione ha permesso di risolvere anche un aspetto irrisolto da tanto tempo, che consiste nella parificazione dei salari delle insegnanti della Scuola dell’infanzia a quelli dei colleghi della Scuola primaria. Una volta la formazione necessaria per insegnare nella Scuola dell’infanzia era molto meno impegnativa di quella necessaria per la scuola primaria; oggi non è piú così, la formazione è pressoché uguale ed è giusto anche che anche gli stipendi siano gli stessi. Altro cambiamento è stata l’introduzione dell’obbligatorietà per i due anni della Scuola dell’infanzia: dai 5 anni dunque sarà obbligatorio mandare i bambini a scuola.
Tra queste discussioni abbiamo avuto degli appuntamenti fissi, come l’ora delle domande e le informazioni sui crediti supplettivi dati dal Consiglio di Gestione al Governo. Mercoledì pomeriggio alle 14 c’è stata poi l’approvazione dell’aggregazione dei Comuni di Coira e Tschiertschen-Praden nel Comune di Coira con rappresentanti dei due comuni presenti. Le ampie discussioni sulla Legge scolastica si sono protratte fino a giovedì pomeriggio, degli otto atti parlamentari programmati ne abbiamo trattato solo uno.
Avete avuto anche altre attività fuori dall’aula del Gran Consiglio?
Fuori dalle attività in aula c’è stata la riunione della Deputazione Grigionitaliana a cui ha partecipato il delegato al plurilinguismo del cantonale che ha presentato ciò che si sta facendo a livello cantonale per tutelare e promuovere le lingue minoritarie all’interno dell’amministrazione. C’è stato, poi, il martedì a mezzogiorno l’evento di Gastro Grigioni che ha invitato tutti i membri del Gran Consiglio e del Governo a un pranzo dove hanno presentato la loro attività e dove non è mancato l’ormai tradizionale intermezzo umoristico con un comico zurighese.
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