ProPosta

//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
Quando il coraggio del fare viene premiato.


Quando un albergo, un negozio o un’osteria rischiano la chiusura, in un piccolo paese di montagna l’impatto che queste chiusure hanno sulla vita del paese stesso e di conseguenza sui suoi abitanti è grande. A Castasegna, alcuni abitanti, invece di piangersi addosso su una situazione che spesso appare irreversibile perché in linea con il normale scorrere degli eventi, ha deciso di mettersi in gioco dedicando tempo e competenze personali, per cambiare questa inerzia nefasta, cercando una soluzione innovativa e adeguata al contesto.

Ho incontrato tre membri, dell’oggi consiglio di fondazione: Elisa Crüzer, Maurizio Michael e Jac de Salis nella sala comunitaria di Castasegna luogo in cui negli ultimi due anni si sono tenute tutte le sedute e le tappe più importanti di questo percorso che ha portato, questo gruppo di compaesani, di cui fa parte anche Arnout Hostens, ad essere oggi, promotori della Fonadazione ProPosta Castasegna che recentemente è entrata in possesso dell’Hotel Post. Hotel Post che è stato, un punto di incontro e di aggregazione per gli abitanti del villaggio, i visitatori e gli ospiti in vacanza, assumendo un ruolo chiave per la coesione, la vita comunitaria e la vivacità del villaggio; promuovendo il dialogo tra persone di età e provenienza diverse. Tutte caratteristiche che si ritengono di fondamentale importanza per mantenere il tessuto sociale del territorio e quindi meritevoli di essere preservate, attraverso la salvaguardia della struttura stessa. Il gruppo creatosi in modo spontaneo grazie al comune spirito di iniziativa ha iniziato a parlare del problema nel 2022 per passare poi a concretizzare le prime operazioni funzionali alla salvaguardia del bene, che sono state la condivisione di un’idea di progetto comune poi trasferita su carta per essere inoltrata ai potenziali sostenitori. Il primo sostenitore che ha sposato il progetto è stato la Fondazione Garbald che proprietaria della Villa Garbald poco distante dal Post, fondazione che vede nel Post una struttura a sé complementare. Sono arrivati poi il sostegno di Aiuto svizzero alla montagna e di diverse altre fondazioni.

Secondo Jac de Salis “quello che si è verificato è assolutamente eccezionale, sia per la capacità del gruppo di lavorare insieme, dimostrando sia coraggio che competenze; sia per il sostegno concordato dai vari enti al progetto. Due i fattori decisivi, da una parte l’immobile, che merita di essere salvato e dall’altro, la tematica del punto di incontro, soprattutto per le persone anziane”. Il progetto complessivo è diviso in tre fasi: una fase iniziale, una a breve termine e una a medio lungo termine. La prima fase è stata conclusa con l’acquisto della struttura dai vecchi proprietari e con la realizzazione della fondazione. La seconda fase è già iniziata con la ricerca di un gestore per l’attività di esercizio, gestore che è diviso dalla fondazione in quanto la fondazione ha il ruolo esclusivo di proprietaria dell’edificio, della sua manutenzione e valorizzazione. In questo momento i membri del consiglio di fondazione sono in ricerca di persone che abbiano la volontà di offrire un servizio in linea con le caratteristiche storiche del Post. La distinzione tra attività di erogazione del servizio e quella di manutenzione della struttura è stata necessaria in quanto i costi per la ristrutturazione della struttura sono troppo elevati per essere coperti dagli introiti del servizio erogato. Altro passo da fare nel breve termine è quello di riuscire a sistemare le cinque camere presenti il desiderio è quello di riuscirci per fine primavera 2025, quando il Post sarà riaperto, per realizzare questa ristrutturazione la fondazione necessita di nuovi finanziamenti esterni per i quali si cercano ulteriori sostenitori. A lungo termine l’obiettivo è invece quello di intervenire su tutta la struttura e soprattutto nei suoi piani inferiori oggi non utilizzati dall’attività. É giusto ricordare che la fondazione non ha scopo di lucro e le entrate derivanti dall’affitto della struttura verranno utilizzati per la manutenzione ordinaria mentre la manutenzione straordinaria si basa su finanziamenti esterni.

“Il concetto di base per la gestione del servizio è quello di mantenere il ruolo di pensione e di punto di incontro (osteria bar),- dichiara Maurizio Michael- pensiamo che sia necessaria anche una piccola cucina, dettagli che verranno definiti in accordo con chi avrà la gestione.
La domanda che ci si può porre a questo punto è se questo modo di procedere possa fungere da modello per situazioni analoghe a quelle dell’Hotel Post presenti nel territorio. I membri della fondazione restano aperti a questa possibilità che è anche presente nello scopo ufficiale della fondazione.

Una prima attività pubblica che vedrà protagonista la Fondazione ProPosta Castasegna è quella che si terrà il 22 ottobre con l’organizzazione di un laboratorio aperto alla popolazione con riferimento particolare agli over 65 e ai rappresentanti di attività e associazioni, con l’intenzione di individuare proposte concrete di servizi e collaborazioni che il futuro Post potrà offrire. Questo laboratorio parte da un’esplicita richiesta ricevuta da Pro Senectute ente che sostiene progetti legati agli incontri tra generazioni diverse.

Lo spirito che ha mosso questo progetto e le persone che ne sono parte, fanno pensare ad un’altra esperienza simile che è poi sfociata nella creazione dell’Associazione Castasegna Viva di cui Elisa Crüzer è presidente. Associazione non coinvolta nel progetto Hotel Post perché si è reputato che in questo caso sarebbe stata più funzionale un’altra forma di gestione che è quella della fondazione, ciò non toglie che quanto compiuto, sia in linea con gli scopi dell’associazione e questo non può far che piacere, ai membri dell’associazione stessa.

Renato Tomassini