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Tre ospedali, tre vie per uscire dalla crisi

10 ottobre 2024

Diverse strutture sanitarie nei Grigioni negli scorsi mesi hanno presentato bilanci in profondo rosso. Recentemente alcune di esse hanno presentato le loro ricette per affrontare le sfide finanziarie del futuro.

Un’unione, un servizio stagionale, un elenco di misure. Gli ospedali regionali nei Grigioni rispondono in modi diversi alle crescenti perdite finanziarie registrate. In seguito, una panoramica sulle opzioni presentate dagli ospedali di Samedan, Savognin e Thusis.

Unire le forze
Uno dei pazienti è l’Ospedale dell’Alta Engadina a Samedan. Nel 2023 ha registrato una perdita di esercizio di 5 milioni di franchi. Con una popolazione di 20’000 persone, il bacino d’utenza è troppo piccolo per coprire i costi, scrive la fondazione Gesundheitsversorgung Oberengadin. I comuni dell’Alta Engadina sono così dovuti correre in soccorso con un credito supplementare. Per evitare il ripetersi di bilanci in rosso, il nosocomio sta approfondendo l’unione con l’Ospedale cantonale dei Grigioni a Coira. Secondo un’analisi questo sarebbe il passo migliore per continuare a garantire l’assistenza sanitaria, rendendola finanziariamente possibile.

Nei prossimi mesi, le due entità elaboreranno nel dettaglio le basi contrattuali e concettuali dell’unione e prepareranno il processo di transizione. Gli aventi diritto di voto dei comuni della regione di assistenza sanitaria dell’Alta Engadina potranno pronunciarsi sul progetto, tramite votazione popolare, nella prima metà del 2025.

Un unicum in Svizzera
Il Center da Sanadad a Savognin ha presentato recentemente durante una serata informativa una ricetta tutta nuova per far fronte ai problemi finanziari. L’anno scorso la struttura che raggruppa sotto un unico tetto l’ospedale, il pronto soccorso, uno studio medico, uno studio di fisioterapia e la casa anziani ha chiuso con un deficit di 1,68 milioni di franchi.

Il Consiglio d’amministrazione sta valutando di tenere aperti i servizi stazionari solo durante la stagione invernale, ovvero il periodo in cui vengono registrate più ospedalizzazioni. Inoltre, per ridurre significativamente i costi dei servizi, già alla fine di quest’anno dovrebbe cessare l’attività nella sala operatoria.

Nell’assemblea comunale prevista il 9 dicembre la popolazione verrà nuovamente informata sul progetto.

160 misure
Da anni anche le finanze dell’ospedale di Thusis riversano in condizioni serie. Nel 2023 il deficit ha superato gli otto milioni di franchi. Per aumentare l’efficienza della struttura, il Consiglio di fondazione ha nominato un gruppo di esperti, che ha esaminato 160 misure per ridurre significativamente i costi. La metà di queste si trovano già in fase di attuazione e dovrebbero portare un risparmio di 1,5 milioni di franchi all’anno. In un’assemblea a fine agosto, i 24 comuni delle regioni Albula e Viamala hanno deciso all’unanimità che l’ospedale deve continuare ad offrire tutti i servizi, incluso il reparto maternità.

“La riorganizzazione deve essere portata avanti con coerenza, il numero di casi deve aumentare e gli sviluppi positivi devono essere sostenuti dalla politica”, ha sottolineato il presidente del Consiglio di fondazione Christian Rathgeb a Keystone-ATS. “Per questo l’ospedale sta intensificando la collaborazione con le strutture sanitarie vicine e con i partner privati, ad esempio i medici di base”.

Fonte: ats

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