Gita gastronomica da Plazza a Villa di Chiavenna
Martedì 1° ottobre a partire un folto gruppo di persone di lingua tedesca si è ritrovato in zona Plazza per iniziare un’escursione di circa sei ore tra la Svizzera e l’Italia. Passeggiata all’insegna dei sapori e della conoscenza della castagna.
Marcello Negrini è la prima delle due guide che condurranno il gruppo in giro per i boschi di castagni tra Soglio e Villa di Chiavenna.
Il gruppo dopo aver espletato le piccolezze amministrative con Lucia Pedroni, impiegata dell’ufficio turistico, viene subito accolto da Marcello Negrini, che con l’ausilio di cartelli con disegni dettagliatissimi inizia la sua spiegazione della costruzione delle cascine in cui si lavora la castagna ed in seguito del ciclo di vita della castagna.
Si possono citare alcune nozioni impartite da Marcello Negrini, per esempio che il castagno è stato portato in Valle dagli antichi romani e in Bregaglia ha trovato un suo naturale habitat. E più nel particolare si trovano 4 varietà di castagne: ensat, marun, lüina e vescuv. Essendo un alimento molto nutriente e versatile e, cosa da non sottovalutare, resistente alle temperature alpine, la castagna è stata un po’ la salvezza in un ambiente dove i cereali stentano a crescere. In più la castagna è un alimento versatile da fresca e si conserva a lungo da secca.
Dopo questo momento molto istruttivo il gruppo è partito alla volta di Castasegna dove la pasticceria Salis lo aspettava per una dolce degustazione. Durante questa prima fase della gita si può attraversare un piccolo tunnel, vedere una cascata molto caratteristica, allontanarsi dai rumori e godersi appieno la natura.
A Castasegna la meritata pausa, e una volta ristorato il gruppo è ripartito, sempre a piedi, verso il paesino italiano di Villa di Chiavenna. Ad aspettare tutti c’è Martina Tonola, la quale ha fatto scoprire le bellezze e le tradizioni della parte italiana della Bregaglia. Un’interessantissima visita guidata del paese con una notevole e gustosa pausa a base di formaggi e carne secca, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino e del freschissimo pane di segale.
Terminate le visite guidate, terminate le pause ristoratrici, terminato il momento dell’apprendimento circa questo frutto meraviglioso e l’ambiente che lo circonda non resta altro che prendere l’AutoPostale e avviarsi verso la sera.
Paolo Pollio
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