a-GRit, Bregaglia, Home

Eldorado per avifauna

16 maggio 2024

R.RogantiEscursioine. Domenica 12 maggio.


A completare la due giorni dedicata ai migratori di lungo raggio e ai luoghi di sosta che li ospitano a sud delle Alpi, domenica 12 maggio al parcheggio della centrale elettrica della ewz di Castasegna numerosi frequentatori della Bregaglia si sono incontrati per lasciarsi guidare dal guardiacaccia Renato Roganti fino a Plazza. Tra i presenti il responsabile degli Uffici forestali, il responsabile della sezione Bregaglia di Pro Natura, quattro neodiplomati di un corso di ornitologia, un’appassionata di pipistrelli, ma anche profani curiosi. Il guardiano della selvaggina ha molta passione ed esperienza e racconta degli inizi: di quando il maestro Remo Maurizio gli chiede di cercare la balia dal collare quando la saponaria fiorirà.

Dalla passeggiata di questa domenica mattina si capisce che chi ha una passione per un aspetto della natura inevitabilmente sarà spinto a conoscere habitat, fioritura, materiali per la nidificazione, rituali e abitudini delle specie osservata, meteorologia. E non basterà lo stesso, perché anche per chi ha fatto 340 stazionamenti, anche per chi passa ore e giorni ad aspettare e osservare rimane un mistero ciò che spinge un uccello ad attraversare l’intero globo migrando dal Polo Nord al Polo Sud.

Grazie a due cannocchiali è stato possibile avvistare molti esemplari tra i 20 e i più nominati: un’upupa con la sua preda in bocca, il nido di una poiana e purtroppo anche un allocco che non ha superato la prova di volo: ne osserviamo gli artigli, due fissi, uno opponibile e uno che all’occorrenza si può girare. Si viene a sapere di una balia dal collare poligama, del cuculo che, dopo aver seguito d’istinto la strada che conduce sotto il Sahel, tornando nelle sue aree di nidificazione depone il suo uovo presso le nidiate che l’hanno adottato, dell’averla che offre spiedini di piccoli invertebrati alla compagna, della cutrettola che approfitta dei solchi fatti dalle zampe del bestiame per stanare qualche insetto, del torcicollo che fa il suo nido nei buchi del picchio verde.

Si segue dal basso il volo dei rapaci attirati dalle prede recenti del lupo, disturbiamo un allocco e distinguiamo chiaramente un luì piccolo. Si torna a casa ricordando anche oggi che la biodiversità è fondamentale e che anche ciò che non è interessante per la coltura va salvaguardato: tronchi vecchi, cespugli, siepi spinose cascine diroccate, spiazzi erbosi e tanti, tanti insetti.

Escursione12maggio

Donatella Rivoir

Inserzione a pagamento

Satira di Bregaglia

La vignetta della settimana

gio

Per sorridere un po’.