Attualità di Italo Calvino
Il professore Guido Pedrojetta, durante una piacevolissima serata presso il Museo Ciäsa Granda, illustra a tutti i convenuti un aspetto della poetica di Italo Calvino. L’appuntamento si è tenuto martedì 16 aprile ed è stato organizzato dalla sezione Pgi Bregaglia.
Marco Ambrosino in qualità di operatore culturale ha introdotto l’incontro dicendosi molto orgoglioso di poter avere un suo ex professore, qui in Bregaglia, e di poter continuare un progetto che porta avanti da diversi anni focalizzando una tematica rispetto ad un autore. Quest’anno l’autore è Italo Calvino e il tema è l’attualità delle sue opere, della sua visione, del suo pensiero.
Il professore Pedrojetta senza battere ciglio per più di un’ora trasmette tutto il suo entusiasmo e la stima che prova nei confronti di Calvino. Pedrojetta infatti dice ad un certo punto della serata, sul finale, che lui consiglierà sempre di leggere Calvino. Perché è come leggere un classico… c’è sempre qualcosa da scoprire. Lo dice parafrasando appunto Calvino che definiva i classici come dei libri da leggere e rileggere perché possono sempre insegnare a tutti qualcosa di nuovo.
All’ingresso della stüa della Ciäsa Granda si trova Marco Ambrosino che distribuisce un piccolo plico di fotocopie, una decina di pagine, con dei testi di Calvino. Questi testi saranno poi letti e commentati dal professore. Calvino è stato un autore prolifico e ha scritto sia di narrativa che di saggistica. Famosissime sono le sue “Lezioni Americane”, un delizioso scrigno di riflessioni su alcune parole, su alcuni temi che sono di un’attualità bruciante e disarmante (oppure incisiva quanto disarmante). Infatti, il sottotitolo del saggio è: “Sei proposte per il nuovo millennio”.
Leggendo un breve estratto, così come ha fatto il professore Pedrojetta, si nota immediatamente che quelle parole possono esser state scritte ieri oppure oggi. Ecco l’esempio: “Era un tempo in cui i più semplici cibi racchiudevano minacce insidie e frodi. Non c’era giorno in cui qualche giornale non parlasse di scoperte spaventose nella spesa del mercato: il formaggio era fatto di materia plastica, il burro con le candele steariche, nella frutta e verdura l’arsenico degli insetticidi era concentrato in percentuali più forti che non le vitamine, i polli per ingrassarli li imbottivano di certe pillole sintetiche che poteva trasformare in pollo chi ne mangiava un cosciotto. Il pesce fresco era stato pescato l’anno scorso in Islanda e gli truccavano gli occhi perché sembrasse di ieri. Da certe bottiglie di latte era saltato fuori un sorcio, non si sa se vivo o morto. Da quelle d’olio non colava il dorato succo d’oliva, ma grasso di vecchi muli, opportunamente distillato”.
Questo breve estratto è preso dal capitolo Dov’è più azzurro il fiume che fa parte di uno dei libri più conosciuti di Calvino “Marcovaldo” scritto e pubblicato nel 1963.
La serata è continuata poi leggendo e commentando altri estratti e tutto il pubblico ha seguito con interesse e attenzione.
In conclusione, seguendo il consiglio del professore Guido Pedrojetta, andiamo tutti a rileggere o leggere Calvino.
Paolo Pollio
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