Consigli per scrivere una storia, con cuore e cervello, quindi con “cuorello”
Le tre biblioteche di Bregaglia, in collaborazione con leggere.gr e le Scuole di Bregaglia, hanno offerto agli allievi di Maloja e di Vicosoprano un incontro con Valeria Nidola. Nidola ha mostrato i tanti modi diversi in cui si può costruire un racconto.
L’ha fatto con una tale maestria che gli allievi della scuola dell’infanzia e della primaria sono stati completamente rapiti; lei ci tiene a specificare che l’incantesimo si crea solo fintanto che il narratore non crede superbamente di essere bravissimo: ci si deve continuare ad emozionare e essere disposti all’ascolto del pubblico sempre diverso e nuovo.
Valeria Nidola, maestra di scuola elementare di canto e di sostegno, inizia a lavorare nella prima libreria per ragazzi del Ticino, a Mendrisio e nel 1992 apre la sua libreria, “Lo Stralisco” a Viganello. Impara dal corso di narrazione di Roberto Anglisani e si ispira al fondatore della Libreria dei Ragazzi di Milano: Roberto Denti.
Collabora con le scuole da quelle dell’infanzia alle alte scuole pedagogiche e scrive. Nel 2021 è uscito il primo frutto della sua collaborazione con Mario Donati e con l’illustratore Antoine Deprez, “Peter” a cui è seguito “Mucche in volo” del 2023.
Valeria è irresistibile; ad un occhio adulto non sfugge la preparazione pluridecennale e il rigore in ogni componente di ciò che è un vero e proprio happening: la sistemazione del pubblico e le indicazioni che lei stessa dà a chi la seguirà, vera pozione per predisporsi all’ascolto.
Si assiste con l’autrice ad un utilizzo della voce, del corpo e di una varietà di ausili che, dapprima in maniera omologata poi sempre più tarata sui singoli ragazzi presenti, trova la strada per la loro attenzione, la loro curiosità e il loro abbandono. La cantastorie, divertentissima, si avvicina ai ragazzi con astuzia coinvolgendoli con pernacchi, lamentele, scetticismo, quasi parolacce e non trattandoli mai, neanche per un secondo con vocine infantili o nenie sdolcinate. Forse il trucco è questo: non affrontarli da una posizione di superiorità o voler insegnare, non chiedere l’attenzione ma fargli sentire che lei è lì, autentica e curiosa, flessibile e appassionata.
Il primo ciclo ha assistito alla creazione di una storia raccontata con parole provenienti dalla bocca e dalla testa dell’autrice che sembrava di vederle uscire una dopo l’altra; una era cantata, accompagnata dalla chitarra; una guidata da disegni e l’ultima seguiva un origami mutante.
Ai più grandi è stato raccontato come è nato un racconto di Roberto Piumini ispirato dalla difficoltà di “Lela”, soprannome di Valeria, a prendere al volo una fetta di pane al compleanno dell’autore. L’ultimo libro di Valeria racchiude tanti racconti legati alla Vallemaggia e alla fine del volume si trovano foto e dati della cronaca che lo hanno ispirato.
Dunque se Valeria legge, ispira e scrive libri sicuramente è quando è senza un libro in mano, che rischierebbe di separarla dal pubblico, che sa creare dei mondi da non perdere per lasciare che tutti i sensi ne escano super stimolati.
Donatella Rivoir
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