Campagna archeologica Piuro 2023
Ultimi ritrovamenti. Giovedì 16 novembre.
Grazie al proficuo lavoro dell’Università di Verona si sono rinvenuti i muri perimetrali di una parte del giardino di Palazzo Bavele a continuazione verso ovest del borgo di Piuro partendo da Palazzo Vertemate di Belfort.
Dopo un’approfondita indagine e rilevamento delle aree grazie anche al servizio dell’Associazione SOS Metaldetector Nazionale sono comparse una serie di monete del XVI secolo in argento e alcuni elementi di carattere commerciale (bolle) che ci indicano che:
- la famiglia proprietaria del Palazzo ha avuto contatti commerciali importanti con Venezia e i suoi porti (sia in import che export),
- le monete in argento ritrovate sono tutte del periodo rinascimentale quindi monete in circolazione (a differenza delle monete di Mot del Castel che essendo molto più antiche, anche di 1’200 anni, certificano l’area più antica dell’insediamento del Castrum romano, sicuramente in disuso o trasformato al momento della frana del 1618),
- le monete inoltre appartengono a zecche dell’area padano-lombarda e veneta, alcune provenienti dalle aree dei Grigioni. Quindi i commerci di questa famiglia sono più contenuti rispetto ai Vertemate (c.f.r. monete arabe e polacche ritrovate nel 1988 nella Mera).
Tutti questi ritrovamenti sono stati registrati nelle terre di scavo sul giardino in quanto il crollo dell’edificio/Palazzo è riconducibile alla frana che dal Monte Conto ha travolto Piuro in direzione nord-est.
Ovviamente se nel futuro si continueranno gli scavi verso Borgonuovo, ci si aspetta una continuazione dei palazzi e giardini fino all’abitato attuale.
Ma non abbiamo ancora finito, siamo solo all’inizio di questa incredibile storia.
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