Marianna Iannacone al “Florio-Vive 2023″
Il 4 ottobre Marianna Iannacone, impegnata in un dottorato dove si approccerà anche a Michelagnolo e John Florio, presso l’Università degli Studi dell’Insubria, ha intrattenuto il pubblico nella sala comunitaria di Castasegna. Il secondo, questo, di quattro appuntamenti di “Florio Vive 2023″.
La giovane studiosa si occupa da tempo del traduttore, insegnante, proverbiologo, poeta e autore dell’importantissimo vocabolario italiano-inglese; su di lui ha scritto un libro, diversi articoli, ha tenuto conferenze in diversi centri in Europa e a lui dedica un sito web.
Durante l’incontro, seguito dai molti interessati, ha parlato della doppia vita di John Florio. Giano bilingue viene definito dai contemporanei, per la sua doppia appartenenza alla cultura inglese e italiana, in bilico tra le due culture si sente sicuramente anche lui da firmarsi ogni tanto John, ogni tanto Giovanni, finché non crea un’identità letteraria per la quale sceglie il nome di Resolute, il risoluto.
Apprendiamo che John Florio, pur possedendo un bagaglio culturale notevole grazie al padre e alla conoscenza di un’enorme quantità di libri principalmente di teatro, religiosi e di filosofia, non era però laureato. I giovani ingegni di Cambridge e Oxford smaniosi di scritture originali, i cosiddetti University Wits, mal sopportavano l’influenza di John sui potenti dell’epoca e non digerivano il suo successo dovuto anche all’appoggio che questi riceveva.
John, sebbene scaltro e lusinghiero, rimase fedele alla sua passione per la letteratura, preferendo ad un percorso tradizionale la frequentazione di personalità stimolanti come Giordano Bruno, col quale si allontana da Oxford, l’azione piuttosto che l’insegnamento elementare; da cui una serie incredibile di conoscenze e di impieghi poco accademici: lo si trova coinvolto in mediazioni commerciali, in spionaggio, in cronache giornalistiche ante litteram, perfino in un’enorme e spudorata manipolazione di un tragico fatto di cronaca.
Personaggio vicino ai potenti, precettore di regine e traduttore, attira su di sé accuse, minacce di morte e invidie che lui sbriga con un consiglio ai detrattori che lo descrivevano come una gazza ladra vestita di piume di pavone: tutto è già stato inventato, il genio deve fare incetta di ciò che già esiste, è inutile affannarsi alla ricerca di idee nuove; solo serve copiare le antiche scoperte.
Donatella Rivoir
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