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Una chiesa senza tetto per un santo senza testa

8 settembre 2023

Fine dei lavori di restauro della chiesa di San Gaudenzio. Sabato 2 settembre 2023 festeggiata la fine.


Dieci anni dopo l’iniziale previsione di fine lavori, con musiche dell’epoca della Riforma eseguite da Robert Grossmann e Gian Andrea Casanova, si è festeggiata la fine dei lavori di restauro della chiesa di San Gaudenzio.

La storia della chiesa ha inizio nel IV secolo con il martirio del cristiano Gaudenzio, decapitato a Vicosoprano e giunto a Casaccia con la sua testa tra le mani. Il luogo di culto a lui dedicato subisce diverse frane, ricostruzioni e passaggi di proprietà, originando continue discussioni di natura giuridica. Lo raccontano gli storici Daniele Papacella e Prisca Roth, invitati a guidare i numerosi presenti nelle vicende passate.

Non ha pace la bella chiesetta, ricostruita tra il 1514 e il 1518 in stile tardo gotico, come altre 117 chiese nei comuni grigionesi; come San Flurin a Ramosch è una chiesa costruita per i pellegrini, dotata di un ospizio che nobilita la tratta Maloja – Chiavenna e stimola il commercio. Ha l’esclusiva regionale per la vendita delle indulgenze.

Creata in un periodo in cui si cerca una nuova luce, l’emancipazione dai diritti feudali, l’indipendenza dal centro (Nosa Dona) anche per seppellire i propri cari, quattro anni dopo vedrà la costruzione a Casaccia di un’altra chiesa.

Sopra Porta si convertirà con Maturo prima e Vergerio subito dopo e nel 1551 l’edificio sacro di Casaccia subisce la furia iconoclasta, forse suggerita dai riformatori, severamemte schierati contro tutto ciò che san Gaudenzio rappresentava, con le intercessioni garantite dalle reliquie e il business del pellegrinaggio.

Il declino, la spartizione dei suoi beni nel 1556 e, nel 1732 l’ultimo funerale, assicurano alla chiesa una fine certa, ma dal 1925 in poi Giovanni Giacometti, Gianin Gianotti e Gian Andrea Walther hanno tenuto accesa l’attenzione su questo monumento storico. Dal 2004 la Regione Bregaglia si interroga sul da farsi e la Fondazione per il restauro della Chiesa di San Gaudenzio si muove alla ricerca di fondi che non bastano mai, con un percorso fatto di dimissioni e di ripartenze.

Oggi l’impresa è completata, come auspicato dal Dr. F. Jecklin, in una conferenza tenuta a Casaccia nel 1920:
“Almeno che fra non molto tempo il sentimento di riverenza verso gli antenati e verso questo antico edificio mezzo diroccato che ci ricorda i loro tempi, inducesse tutti i Bregagliotti, i comuni di Sopra e di Sotto Porta a fare i restauri necessari, affinché esso non si deteriori di più e non sia quanto prima un mucchio di macerie”.

Sul sentiero che dal Malögin porta a Casaccia si vedrà ancora la bella chiesa con quel che resta di un rosone, con le lunghe finestre vuote, a ricordare un santo che santo non è, con la cura messa dalla Fondazione e grazie alla partecipazione di piccoli e grandi donatori, ringraziati dall’attuale presidente Rosita Fasciati.

Rosita Fasciati

Donatella Rivoir

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