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Frana del Cengalo, a Bondo lavori in corso secondo programma

10 agosto 2023

A sei anni dalla frana del Cengalo i lavori di ripristino e di messa in sicurezza procedono secondo i piani. I costi sono però lievitati di oltre il 25 percento.

Il 23 agosto 2017 il Comune di Bregaglia fu colpito da una catastrofe naturale. Un frana si staccò dalla parete nordest del Pizzo Cengalo, in Val Bondasca, a circa 3’000 metri di quota, precipitando sul ghiacciaio sottostante e causando una colata detritica di circa 4 milioni di metri cubi. La massa di materiale seppellì completamente il fondovalle della Bondasca e raggiunse i villaggi e le frazioni di Bondo, Spino, Sottoponte e Promontogno.

Per diverse settimane circa 150 persone dovettero lasciare le loro case e andarono distrutti circa trenta edifici. I danni alle infrastrutture pubbliche e private furono stimati a oltre 50 milioni di franchi. Otto persone furono travolte dalla frana in Val Bondasca e non furono mai più ritrovate.

Lavori in corso
I lavori di ricostruzione e di messa in sicurezza sono iniziati nell’autunno 2021 e si sono focalizzati sulla protezione dalle alluvioni nelle zone più a rischio del fiume Mera (Maira), fra Bondo e Spino, e sull’interramento dei cavi dell’alta tensione. Tra il 2017 e il 2021 le attività si erano concentrate sulla colata detritica e il relativo spostamento del materiale.

Il 2022 e il primo semestre di quest’anno sono stati caratterizzati dalla costruzione dell’imponente ponte sulla Bondasca e del ponte “Punt” che sostituisce la storica e antica struttura ad arco in pietra che collegava Bondo a Promontogno.

Il lungo ponte della strada cantonale è già agibile, mentre quello che fa da collegamento con Soglio verrà terminato non prima del 2024. Il nuovo “Punt” sarà invece aperto probabilmente già il prossimo venerdì.

Gli abitanti di Bondo potranno così raggiungere facilmente e finalmente l’ufficio postale e la fermata dell’AutoPostale a Promontogno. Il ripristino della palestra-sala multiuso, molto danneggiata perché ubicata a ridosso del torrente Bondasca, sarà affrontato nei prossimi due anni.

I costi preventivati di 42 milioni di franchi stanno lievitando sensibilmente. Il sindaco del Comune di Bregaglia Fernando Giovanoli ha indicato a Keystone-ATS che gli aumenti potranno superare il 25 percento. Le cause non vanno ricercate solamente nei prezzi delle materie prime o in quello dei carburanti. La crescita delle spese è stata generata anche dalla scarsa concorrenza fra le imprese nel momento degli appalti e dai costi sottostimati da parte dei progettisti.

Un’esposizione di ponti moderni
La zona sul fondovalle della parte inferiore della Val Bregaglia, quella che fu colpita dalla frana, è caratterizzata da diversi ponti, tutti in fase di ricostruzione. Dal ponte in legno Marlun in Val Bondasca al ponte che collega Bondo ai suoi crotti e al municipio; dal ponte Spizarun che collega Bondo a Spino e quindi al villaggio di Soglio al ponte sulla Bondasca della strada cantonale del passo del Maloja. Senza dimenticare il ponte sospeso, riservato ai pedoni e costruito provvisoriamente per collegare Bondo al municipio e quindi alla frazione di Promontogno.

I tre ponti più importanti sono stati progettati dal rinomato studio di ingegneria di Coira Conzett e Bronzini. Ad opera terminata, e considerata la caratura dei progettisti, le cinque strutture potranno diventare anche una sorta di attrattiva turistica e di studio per specialisti del settore. Il sindaco Giovanoli, socio a sua volta di uno studio di architettura, ha spiegato che già da un paio di anni sono numerosi i gruppi di studenti e professori che giungono in Bregaglia per studiare il “caso Bondo”, come è stato curato l’approccio e lo sviluppo a livello di messa in sicurezza del territorio, a quello pianificatorio, ingegneristico e paesaggistico.

Otto escursionisti rimasero sepolti
Nel quadro della definizione delle responsabilità della morte degli otto escursionisti in Val Bondasca a causa della frana, nel febbraio scorso il Tribunale cantonale dei Grigioni ha chiesto alla procura pubblica di affidare le indagini ad un nuovo esperto, perché il geologo proposto poteva essere giudicato “di parte”.

Al riguardo il sindaco ha spiegato che il Comune non è coinvolto in questa questione giudiziaria. Gli dispiace solamente che le procedure si stiano dilatando troppo nel tempo causando un malcontento generale.

Fonte: ats

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